


CONTRIBUTO AL PROGRAMMA ELETTORALE DELL’UNIONE
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 27-28 MAGGIO 2007
Spoltore, Città che pensa a quello che fa.
Spoltore, Città aperta, solidale e moderna.
Spoltore, Città per uno sviluppo sostenibile.
Spoltore non esclude chi rischia di restare fuori, ai margini.
Spoltore aperta a nuovi cittadini, provenienti da altre realtà.
Spoltore aperta per non escludere i cittadini in difficoltà.
Spoltore che investe per loro favorendo la possibilità per ognuno di esercitare i propri diritti e realizzare le proprie aspirazioni restituendo significato e forza alle associazioni e alle forze politiche. La partecipazione è fondamentale perché ognuno è chiamato a dare il proprio contributo di idee e di tempo alla comunità in cui vive.
Spoltore che esprime una rete collegata di solidarietà e garantisce il diritto di appartenenza a tutte le persone utilizzando politiche di sostegno per creare uno sviluppo sostenibile ma moderno che tenga conto degli insegnamenti che guardano alla propria storia e alle vocazioni elettive che nel suo corso si sono manifestate.
LINEE PROGRAMMATICHE
PARTECIPAZIONE
I cittadini hanno una conoscenza dei luoghi e dei problemi, hanno una conoscenza sostanziale qualitativa e quantitativa del territorio in cui vivono. Incentivare le forme di vita partecipata del territorio obbliga i tecnici e gli amministratori ad un ascolto che permette di individuare le criticità costruttive che gli stessi abitanti esprimono. Dalla interazione amministrazione-amministrati nasce una vitalità produttiva che generando consenso vivifica le scelte dei cittadini. L’ascolto critico cerca i bisogni taciuti, esplicita i desideri inespressi. La partecipazione si caratterizza per un connotato positivo. Essa traduce la protesta in proposta; trasforma la critica in costruzione. Nei processi di partecipazione i desideri e i problemi degli abitanti non si raccolgono acriticamente, ma vengono continuamente rielaborati e condivisi nei tavoli di lavoro. Le aspettative delle persone che inizialmente non sono omogenee e convergenti, possono sfociare in obiettivi di trasformazione coerenti e compatibili attraverso la costruzione di un processo per fasi. La partecipazione crea un livello più alto di collaborazione istituzionale e una relazione più soddisfacente tra amministratori e amministrati. I processi di partecipazione devono creare o intercettare nuove risorse finanziarie, fornendo i progetti necessari per il loro impiego (esempio attraverso i fondi comunitari, utilizzazione dei forum dell'Agenda 21); oppure possono orientare diversamente, secondo progetti più adatti alle caratteristiche dei luoghi e degli abitanti, le risorse esistenti o ancora, possono migliorare l'impiego delle risorse anche solo coordinando l'uso dei finanziamenti ordinari. La "democrazia partecipata" non deve essere intesa solo come uno slogan ma deve essere stimolata e soprattutto alimentata. E' necessario muovere i primi passi verso una "cultura partecipativa" che diventi parte integrante del pensiero e del senso civico.
Ripensiamo le Consulte di frazione non solo come organi che svolgono ruolo consultivo con funzioni di istanza e di proposta verso l'Amministrazione Comunale.
Il Consiglio di Consulta dovrà:
1. disporre di un bilancio autonomo per interventi di sua diretta competenza;
2. Interpretare la volontà e le istanze scaturite dai cittadini nelle riunioni del Consiglio, avanzando proposte, suggerimenti o richieste di interventi manutentivi di strade, piazze, fabbricati, verde pubblico ecc. di competenza del Comune;
3. proporre finanziamenti e realizzazione di opere pubbliche, interventi relativi al campo sociale, culturale e del tempo libero per l'impostazione dei programmi annuali e pluriennali dell'Amministrazione.
Il percorso di progettazione partecipata per la futura pianificazione del nostro territorio è fondamentale per la prossima amministrazione.
POLITICHE SOCIALI E SERVIZI SANITARI
Istituzione di asili nido pubblici e individuazione dei luoghi di dislocazione rilevati dalle nuove esigenze dell’aumento demografico. L'incremento e la riorganizzazione dei servizi sanitari svolti dal presidio sanitario del Paese rappresentano una priorità imprescindibile dei cittadini. E' necessario creare un sistema di Assistenza Domiciliare Integrata per tutti quei cittadini che, non essendo autosufficienti, sono impossibilitati a recarsi presso le strutture sanitarie.
- Riattivazione di tutte le attività del Consultorio esistente in via del Convento
- Casa di riposo.
GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI
Sarà definita una nuova strategia nella gestione dei rifiuti che vede l’assoluta priorità della riduzione della produzione dei rifiuti seguita dal recupero, materiale e/o energetico ed infine dallo smaltimento in condizioni di sicurezza. Lo smaltimento, inteso quale destinazione finale di quei rifiuti non altrimenti recuperabili, viene quindi a costituire una fase residuale della gestione dei rifiuti. L’igiene urbana sarà oggetto imprescindibile dell’attenzione della futura amministrazione.
Considerato che il materiale organico rappresenta un terzo dei rifiuti prodotti, il compostaggio determina vantaggi ambientali per tutta la comunità perchè consente di ridurre il trattamento e lo smaltimento degli scarti organici. In quest'ottica sono previsti incentivi economici per favorire il compostaggio domestico, pratica che consente di ricavare buon terriccio e fertilizzante naturale dagli scarti organici di cucina e del giardino ( erba, ramaglie, foglie, fiori) Riduzione della tassa sui rifiuti per tutti gli utenti che ridurranno al minimo la quota di rifiuti non altrimenti recuperabili.
L’impegno è quello di aumentare la quota di raccolta differenziata oltre il 35% stabilito dal decreto Ronchi pensando anche al modello di raccolta differenziata porta a porta. In tal modo, riducendo la pressione sanzionatoria dello Stato, è possibile predisporre gli incentivi economici di cui sopra.
AMBIENTE E TERRITORIO
Sarà attuata una innovazione nella gestione del territorio attraverso la condivisione di strategie di intervento che avranno come priorità la salvaguardia dell’ambiente secondo
modelli che tengano conto pienamente sia delle linee guida dell’Agenda 21 sia delle norme di recepimento della normativa comunitaria riguardante la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) che entrerà in vigore dal luglio 2007. La Valutazione Ambientale deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione. Il piano o Programma deve documentare attraverso il Rapporto Ambientale gli effetti significativi che l’attuazione del Piano o del Programma potrebbero avere sull’ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi o dell’Ambito Territoriale del Piano o Programma.
Attraverso il processo di costruzione del Piano Regolatore che vede attivi Amministrazione Comunale e Forze Politiche presenti sul territorio, saranno scandite le fasi della partecipazione degli abitanti utilizzando linguaggi e strumenti tra di loro diversi ma complementari e tuttavia finalizzati ad individuare, attraverso l'ascolto attivo, quelli che gli abitanti percepiscono come problemi prioritari per il territorio di Spoltore. Ascoltati i problemi e indicati gli obiettivi, la partecipazione lavorerà per la traduzione degli stessi in scenari e progetti di territorio.
La rappresentazione del territorio può tornare a svolgere un ruolo significativo di conoscenza e interpretazione, di suggestione e persuasione verso trasformazioni più accettabili nei risultati formali e più sostenibili dal punto di vista ambientale.
Porre attenzione massima alla realizzazione della centrale idroelettrica che vuole essere realizzata in territorio tra San Giovanni Teatino e Spoltore attraverso l’utilizzo della VAS specifica e con la possibilità di revocarne la costruzione.
Per quanto concerne il Fiume Pescara più in generale le indicazioni progettuali riguarderanno concetti e pratiche di cura e rispetto del territorio ed orienteranno lo scenario verso un paesaggio fluviale di tipo naturale. Particolare attenzione sarà rivolta alla creazione definitiva delle condizioni per la depurazione delle acque, in un contesto di area metropolitana e al completamento dell’intera rete fognaria indirizzando gli interventi laddove risulta carente o addirittura inesistente.
L'idea di un parco fluviale naturale, dove è comunque evidente l'eterogeneità del territorio e dei suoi usi antropici, caratterizzerà questa amministrazione.
Proponiamo la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali al fine di unire il territorio del fiume con il territorio agricolo. Ne consegue che se da un Iato vi è la necessità di difendere e conservare il più possibile l'ambiente naturale del fiume Pescara, dall'altro si deve ripensare la complessità delle funzioni socioeconomiche del luogo in maniera sostenibile ponendo attenzione anche alla regolamentazione del traffico pesante lungo la via Mare Adriatico.
Territorio rurale e qualità dello sviluppo
Quando parliamo di territorio "rurale", generalmente intendiamo il territorio "non urbanizzato". In questo modo incorriamo nel rischio di semplificare ambiti territoriali profondamente differenti, sia per modi di produzione, che per la redditività dei terreni, nonchè per la complessità del paesaggio nel suo insieme.
Il paesaggio agrario, da qualche anno a questa parte, è stato elevato alla dignità di bene culturale, al pari dei centri storici delle nostre città e dei tanti musei sparsi per il territorio nazionale. L'agricoltura quindi non è da intendere soltanto come strumento per produrre materie prime da destinare all'industria di trasformazione - ruolo cui spesso è stata relegata - ma come elemento centrale dell'interesse della cultura contemporanea, in grado di sviluppare attività di tipo terziario come il turismo, l'educazione ambientale e tutta una serie di iniziative legate al tempo libero e alla cultura rurale.
Ad oggi l'attività agricola periurbana, oltre alla sua naturale funzione economica è in grado di svolgere anche un ruolo di vera e propria promozione sociale, migliorando l'ambiente e salvaguardando il territorio.
E’ necessario un rilancio del settore agricolo attraverso il rinnovamento dei cicli produttivi. Per questo sarà attuata una cooperazione tra imprenditori agricoli e pubblica amministrazione in termini di:
- garanzia della tutela dei terreni agricoli che permetta di fare piani progettuali di lungo termine;
- accompagnamento strutturato quale ad es. "Sportello Unico per agricoltura sostenibile".
Pensare a un'agricoltura sostenibile a Spoltore significa riuscire anche a chiudere i cicli locali di produzione e vendita, in cui si può pensare alla vendita locale dei prodotti mediante filiera corta e a un turismo sostenibile.
Impegno da parte dell’amministrazione di aderire al circuito delle città Slow-food.
Le indicazioni e i criteri progettuali per la zona industriale riguardano la necessità di creare le condizioni per riqualificare le attività produttive dell'area. Creare le condizioni per delocalizzare nell'area industriale attività produttive localizzate oggi in aree sensibili (attività sul fiume, attività e servizi presenti in zone urbanizzate a contatto con la residenza).
Centri Urbani
Maggiore attenzione alle esigenze delle giovani generazioni di Spoltore e degli anziani:
spazi pubblici vivibili dal punto di vista della sicurezza e della sostenibilità ambientale ma anche esigenze legate alla salute. Una delle priorità sarà quella di rimuovere le cause che hanno determinato il sequestro dei due parchi pubblici di Spoltore.
Favorire ed incentivare la rinascita o la creazione di attività lavorative di tipo piccolo artigianale e commerciale all’interno dei centri urbani in maniera che possa essere superata la marginalizzazione di tali luoghi altrimenti utilizzati sempre più come luoghi dormitorio.
Si individua l'esigenza di costruire parcheggi di scambio e piste ciclo-pedonali che favoriscano una migliore mobilità sul territorio. Il disegno progettuale è quello di realizzazione percorsi sicuri e protetti che permettano un interscambio vitale tra le diverse frazioni e le attività pubbliche e di interesse pubblico (ad es. scuole e attività sportive).
Ottimizzazione degli orari e dei percorsi del trasporto pubblico, ascoltando le esigenze dei cittadini.
Centri sportivi e spazi idonei allo svolgimento di attività culturali rappresentano
esigenze dei cittadini che ben si integrano nel più ampio contesto dei centri urbani. Lo sport ha una funzione educativa e di cura della persona. L’amministrazione comunale favorirà la pratica sportiva individuale ed organizzata in particolare da parte delle giovani generazioni ma non solo. Affinché si realizzi una connessione tra le esigenze e i risultati si creerà una consulta sportiva nella quale si realizzerà l’incontro degli interessi collettivi delle società sportive in interazione con le scuole per realizzare una programmazione che guardi alle attività sportive da svolgere come miglioramento sociale dei cittadini. Bisogna consolidare il patrimonio di strutture dei luoghi in cui lo sport si realizza affinché essi siano rispondenti realmente alle esigenze di domanda. L’amministrazione punterà alla diffusione della pratica dello “sport sotto casa” con interventi di recupero di aree marginali sottratte ad usi impropri e con la realizzazione di spazi attrezzati nelle zone residenziali che ne sono privi con l’intento di non destinare ogni area recuperata al gioco del calcio, ma di promuovere anche altri sport.
La casa
L'esigenza Casa, è legata alla soddisfazione delle necessità in termini di bisogni e di reddito. Il recupero del patrimonio edilizio esistente ha un suo peso nella pianificazione urbanistica in quanto contribuisce al minor depauperamento del territorio e alla salvaguardia ambientale.
Attueremo una politica della casa volta ad individuare le abitazioni sfitte affinché le stesse siano destinate ad essere occupate evitando la speculazione "sociale" secondo la quale si affittano alloggi invivibili agli stranieri che hanno bisogno di casa e che si adattano anche a condizioni di bassa qualità, ma che sono poi espulsi una volta che le case vengono ristrutturate. Questo fenomeno, fortunatamente non si è ancora sviluppato in maniera evidente a Spoltore, ma non è da sottovalutare vista la vicinanza alla città di Pescara,
A tal proposito sarà pensata una strategia operativa per cercare di ottenere una maggiore efficacia nelle politiche del recupero urbano:
- mappatura delle case da recuperare;
individuare i numeri di particelle catastali e i relativi proprietari (dove c'è una
- proprietà unica o pochi proprietari diventa più facile awiare un piano di recupero);
- favorire e incentivare anche il recupero di piccole proprietà, porzioni di edifici e appartamenti in centro storico;
- individuazione di aiuti comunitari in termini di finanziamento o incentivi di altro genere per il recupero degli edifici in centro storico destinandoli ad un'attività turistico/ricettiva.
Si potrebbe pensare alla forma di "albergo diffuso" (piccoli proprietari che affittano camere o appartamenti a turisti o lavoratori fuori sede facendo coordinare la domanda e l'offerta da un centro unico di informazioni turistiche );
- incentivare l’architettura bio-sostenibile;
- adottare scelte tese al risparmio dell'energia, alla razionalizzazione del suo impiego, e al possibile riutilizzo;
- realizzare progetti il più possibile rispondenti alle aspettative di abitazione dei soggetti attraverso la partecipazione e la formazione della consapevolezza dell'abitare;
- prevedere la flessibilità degli spazi degli alloggi affinché sia possibile rispondere alle
diverse necessità del nucleo familiare che si vengono a creare nel tempo;
- evitare la costruzione di strutture/spazi/quartieri destinati all'abitare esclusivo di
certe categorie sociali.
- prevedere per una quota di alloggi delle caratteristiche tali da essere di particolare
interesse a specifiche categorie di acquirenti (portatori di handicap, anziani);
- pensare alle tipologie costruttive in modo da soddisfare la richiesta sia di abitazioni
di proprietà, sia di residenze in locazione;
- incoraggiare la coabitazione di persone anziane e giovani generazioni attraverso la
definizione di spazi che consentano, all'interno dello stesso alloggio, un margine di
indipendenza;
- non proporre abitazioni di taglio e organizzazione funzionale e distributiva pensate
solo per la "famiglia tipo", ma tenere in considerazione anche le nuove tipologie di
"gruppi familiari".
6) LAVORO
Il comune non può sostituirsi all’imprenditoria nella creazione dei posti di lavoro. Ciò non significa che il ruolo dell’amministrazione comunale non conti nel mercato del lavoro locale. La nostra amministrazione si impegnerà con iniziative concrete per la sicurezza sul posto di lavoro, per la riduzione del lavoro nero e del caporalato contro le forme di sfruttamento del lavoro. A favore di questi temi saranno prese iniziative a sostegno e promozione dell’occupazione stabile per favorire il radicamento territoriale e sociale dei cittadini affinché si riducano i rischi di emarginazione. In materia di appalti comunali, l’amministrazione si impegna a porre la massima cura perché i servizi siano affidati a impresi che oltre a rispettare le norme sulla sicurezza applicano correttamente i contratti nazionali di lavoro e le relative tabelle retributive. Nel rinnovo di un appalto, nel rispetto delle norme di settore verranno privilegiate le imprese che assumeranno il personale dell’impresa uscente. I dipendenti comunali sono la risorsa più importante dell’amministrazione, da valorizzare e far crescere attraverso corsi di formazione ed
aggiornamento. Verrà costituita a tal proposito una sola corsi dotata di attrezzature per la formazione costante e continua del personale da condividere, possibilmente, nell’uso, con altre amministrazioni residenti nell’area metropolitana e l’Università “G. D’Annunzio”, candidando il nostro comune a capofila. Vogliamo incentivare l’imprenditoria giovanile e quella femminile per la creazione di nuove imprese anche attraverso l’esperienza delle botteghe scuola da collocare all’interno dei centro urbani affinché siano fenomeno di rivitalizzazione degli stessi. Allo scopo verrà utilizzato lo studio sul censimento delle attività che è stato svolto dalla precedente amministrazione.
7) CULTURA E TURISMO
Oltre ad essere intesa come crescita di ogni cittadino ed elevazione del livello civile della comunità è fattore di coesione sociale e quindi del senso di appartenenza della città. Le iniziative culturali più continuative a Spoltore nascono sia con l’intervento diretto del Comune sia con la capacità ideativa di associazioni culturali che operano sul territorio da anni, però, esse, vanno coordinate attraverso la creazione di una Consulta delle Associazioni in modo da garantire attività Culturali che si realizzino sull’intero territorio e non esclusivamente nel centro storico.
Ricercare una collaborazione continua e fattiva con la Provincia sui temi di pertinenza scolastica. Istituire una Scuola Media Superiore. (es. Istituto Alberghiero) sul territorio di Spoltore visto che è l’unica Città al di sopra dei 10.000 abitanti della Provincia di Pescara a non possederne una. La realizzazione di un polo scolastico moderno aderente alle nuove esigenze di domanda che la società pone, vedrà impegnate tutte le capacità intellettuali e materiali di progettazione esistenti sul territorio. La possibilità di giungere alla concretizzazione di tale progetto sarà un’occasione importante per tutta la Comunità e dovrà porsi come modello rappresentativo di una progettualità rispondente alle esigenze del futuro in cui possano concorrere le risorse economiche e finanziarie di tutti gli Enti fino a giungere alle risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea.
- Ripristino e riuso dell’edificio Mammuth.
- Incentivazione all’utilizzo degli spazi esistenti per lo svolgimento di attività culturali (es. Casa della Cultura) e fruizione degli stessi per scopi di interesse civico. Individuazione o creazione di luoghi e spazi culturali in tutte le frazioni che costituiscono il territorio della città di Spoltore. Ripristino di immobili di proprietà comunale per attività sociali e di aggregazione.
PER UNO SVILUPPO CORRETTO DELLA CITTA’
Vogliamo vivere in una città che consuma meno:
- meno risorse
- meno energia
- meno materiali
- meno acqua
- meno territorio.
Una città che consuma meno è una città più sana, meno inquinata, più vivibile, più giusta.
Lo sviluppo corretto e sostenibile del territorio passa attraverso un’attenta pianificazione che valuti il patrimonio esistente e l’effettivo bisogno abitativo, verificando ogni intervento in relazione ad un progetto di città armonico, sostenibile da un punto di vista ambientale e attento alla qualità della vita dei suoi cittadini. Una pianificazione che sappia coinvolgere la cittadinanza nei processi decisionali riguardanti il futuro della città. E’ necessario quindi porre una riflessione su l’urbanizzazione che garantisca la tutela e la conservazione di importanti aree verdi al fine di mantenere un più regolato uso del territorio.
PIANO REGOLATORE PARTECIPATO
Un primo problema che l’Amministrazione deve porsi rispetto ai cittadini è quello del linguaggio assolvendo a due questioni:
a) fornire al cittadino degli strumenti di comprensione, cioè informazioni chiare e semplici sul problema che si vuole affrontare e su cui lo si chiama a partecipare ( in questo lavoro bisogna essere il più possibile neutri, cioè non si deve tentare di condizionare il cittadino introducendo già elementi di indirizzo);
b) mettersi nelle condizioni di recepire al meglio le istanze che i cittadini pongono utilizzando un linguaggio diverso ( se un cittadino o un’associazione fanno delle richieste molto particolari queste vanno ricondotte ad un ragionamento complessivo).
Dal punto di vista della partecipazione è un errore credere che i cittadini debbano esprimere bisogni grezzi e poi il politico abbia il compito di fare la sintesi.
Questo significa considerare i cittadini troppo immaturi per confrontarsi con una realtà più generale. Esperienze pratiche molto interessanti dimostrano il contrario, basta utilizzare gli strumenti opportuni.
In un contesto di partecipazione reale e di confronto le istanze “grezze” possono trasformarsi in “progetto”.
Una volta forniti strumenti informativi ai soggetti che si vogliono coinvolgere e adottati alcuni strumenti di mediazione linguistica, può partire la fase di ascolto vero e proprio. Si possono fare consultazioni territoriali (nei singoli quartieri) e per categoria (associazioni, soggetti economici ecc.). Se l’ascolto vuole essere reale l’amministrazione non deve arrivare già con delle idee da discutere, ma al massimo può arrivare con dei dati che pongono dei problemi. L’interpretazione dei dati, la rilevazione dei problemi e la formulazione di proposte deve essere lasciata ai soggetti interpellati.
I dati, i problemi e le proposte raccolte sono il presupposto della pianificazione.
Inoltre un Piano di un territorio centrale dell’area metropolitana va redatto in collaborazione con le Istituzioni – Enti – Fondazioni – Università – ecc. dell’area di riferimento, prevedendo strutture “socialmente utili” che aiutino a sviluppare le identità territoriali come: casa dello studente, campus, strutture culturali, ancor meglio se inserite in uno studio per la creazione di un Distretto Culturale dell’Area Vestina – Montesilvano – Spoltore – Pescara – Chieti.
Su questa base può intervenire un progettista o lavorare un ufficio del Piano, i quali iniziano l’elaborazione vera e propria con una sintesi degli elementi raccolti. La sintesi deve essere oggetto di verifica da parte delle assemblee che si erano ascoltate, e tutto il processo in seguito deve prevedere momenti di confronto con queste. Fino ad arrivare alla bozza vera e propria da adottare ad opera del Consiglio Comunale. Se non c’è un processo di partecipazione e coinvolgimento a monte, se le assemblee di cittadini o di categoria non sono state chiamate in precedenza ad elaborare la filosofia generale del Piano, al momento della “partecipazione postuma” tenderanno ad esprimere solo le mancanze e le questioni particolari.
I cittadini che non sono intervenuti sulle linee generali del piano, come sviluppo della città e tutela del territorio, il più delle volte tendono ad esprimere degli interessi personali. Spoltore si qualifica nell’area metropolitana come luogo di forte identità storica, riconoscibile per la presenza di molte risorse pregevoli che caratterizzano il centro antico ed il paesaggio collinare. La storia e l’ambiente descrivono questo luogo fisico integrando la presenza antropica a quella ambientale, in un rapporto equilibrato ma sempre più compromesso.
Il Capoluogo, che si caratterizza per una vocazione turistica - culturale, si connota rispetto all’ambiente circostante con un carattere deciso e con spazi fortemente identitari. Il sistema di piazze ed il reticolo viario, gli edifici storici e gli scorci panoramici descrivono un luogo di riferimento territoriale emotivo e caratteriale dell’intera area metropolitana.
Villa Raspa con elevati problemi di vivibilità, di relazione tra i luoghi privati e quelli collettivi, ha un elevato affollamento edilizio dovuto alla mancanza di standard qualitativi e quantitativi tali da produrre fenomeni di sovraffollamento.
La mancanza d’attuazione di un piano di recupero pubblico d’area vasta, in contrapposizione all’attuazione di piani di recupero privati, hanno continuato a penalizzare il rapporto tra spazi privati e pubblici con riflessi altamente negativi sulla qualità della vita.
L’abitato dovrebbe essere a questo punto riqualificato con un piano di recupero redatto dall’amministrazione pubblica e non dai privati, evitando un ulteriore aggravio di carico urbanistico e migliorare la fruizione degli spazi collettivi.
Inoltre Villa Raspa appare naufragante nell’inquinamento atmosferico dovuto al transito di veicoli di passaggio. Sarebbe utile prevedere, di concerto con i comuni limitrofi, parcheggi di scambio all’uscita dalle arterie di grande comunicazione per sviluppare il trasporto pubblico ed incrementare i collegamenti.
Santa Teresa si trova ad affrontare una veloce espansione edilizia mantenendo costanti le offerte di spazi pubblici che conseguentemente non riescono a soddisfare un tale deciso incremento di utenza. Lo stesso sistema viario e le nuove aree di trasformazione urbanistica concedono poca attenzione alla relazione tra gli abitanti insediati e gli spazi di relazione.
Lo stesso fiume Pescara, da luogo di relazione e di contatto naturale previsto per il Parco Fluviale, a seguito delle ultime trasformazioni realizzate a ridosso della S.S. 602, viene sempre più separato dall’ambiente circostante tanto da risultare sempre più nascosto e sempre meno accessibile. Lo sviluppo produttivo in quest’area dovrebbe essere polarizzato in zone idonee evitando ulteriori parcellizzazioni. Appare infatti irrazionale continuare le trasformazioni a valle della Strada Statale n. 602 che dovrebbe essere riqualificata nel rapporto tra l’ambiente fiume e quello circostante, salvaguardando le aree non ancora edificate.
Le altre frazioni di Caprara, Villa S.Maria, S.Lucia e Cavaticchi risentono anch’esse della carenza di servizi e di un’isolamento interrotto prevalentemente da nuovi insediamenti residenziali, senza alcun rapporto con il contesto e con il territorio agricolo in cui si inseriscono.
La crescita demografica e lo sviluppo sostenibile
Complessivamente Spoltore ha una popolazione giovanile più alta della regione, il 28 % dei suoi abitanti ha una età compresa tra i 0 e i 25 anni, mentre il 26 % è tra i 26 e 40 anni. Nel pianificare il futuro sviluppo della città bisognerà tenere conto delle esigenze di questa evidente e specifica realtà.
Aspetto fondamentale nella definizione di un PRG è stimare la crescita demografica ed insediativa, prevedendo lo sviluppo edilizio sostenibile a medio e lungo tempo. Nel preliminare si stima una crescita decennale vicina a 4.000 abitanti, circa 400 l’anno, mentre uno studio eseguito dalla Provincia di Pescara prevede una crescita, al 2012, del 50% che sarebbe più del doppio di quella prevista dal Comune.
Occorre, quindi, approfondire ed analizzare bene le tendenze demografiche ed in particolare fare una scelta pregiudiziale e vincolante sul programmare una crescita qualitativa ma quantitativamente bassa. Quindi, necessita predisporre tutti gli strumenti tecnici e normativi che siano in grado di controllare gli afflussi annuali, che dovranno essere coerenti e sostenibili dal territorio e si abbiano i tempi necessari per effettuare tutti gli interventi necessari agli adeguamenti strutturali ed infrastrutturali da realizzarsi prima della edificazione espansiva prevista.
Relativamente all’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica c’è da registrare il ritardo nell’attuazione dei PEEP. La politica per la prima casa deve essere rivalutata, riflettendo su possibilità alternative d’attuazione che prevedano forme variegate per offrire in tempi rapidi soluzioni diverse all’edilizia commerciale.
L’impoverimento del paesaggio agrario
Parlare di paesaggio e della sua riqualificazione significa in primo luogo sostenere l’agricoltura di qualità e protezione delle produzioni locali.
Non a caso lo spazio rurale subisce a causa dell’eccessiva trasformazione di suoli agricoli in residenziali una perdita identitaria difficilmente recuperabile, con gravi responsabilità riconducibili alle carenze dell’attuale Piano Regolatore.
Salvaguardia del territorio e sviluppo delle comunità locali
Sarebbe inoltre utile regolare le scelte insediative, che dovranno essere attente alla qualità della vita e al confort abitativo, attraverso il preventivo rilievo dei fattori ambientali esistenti.
Prevedendo tra l’altro una valutazione adeguata del rischio degli effetti patologici sull’uomo dovuto a fonti potenzialmente inquinanti (inquinamento acustico, elettromagnetico, ecc.)
La mobilità e la progettazione delle infrastrutture
Affrontare correttamente la progettazione delle infrastrutture stradali significa dare la possibilità di ridurre l’impatto ambientale, riducendo così l’impatto sul sistema delle acque, ma anche sulla fauna e sulla flora.
L’amministrazione si impegnerà ad affrontare uno studio della mobilità progettato non solo in funzione di una migliore efficienza ma anche nel senso di una viabilità inserita nel paesaggio, ove si privilegiano sistemi di trasporto meno inquinanti e si realizzano reti per la mobilità ciclabile e pedonale, serviti da parcheggi di interscambio (in cui ad esempio è possibile lasciare la bicicletta e prendere l’autobus e viceversa). Il sistema di mobilità deve essere interpretato come un sistema all’interno di un piano di bacino di area vasta.
Per la realizzazione di una rete ecologica, con piste ciclabili e percorsi della salute, si potrebbe ipotizzare l’utilizzo della linea naturale dei fossi, predisponendo il collegamento con la rete viaria e lo sbocco sul Parco Fluviale (Pescara – Spoltore).
L’incremento del sistema dei servizi pubblici, va inteso non solo come collegamento con la città di Pescara, ma come ripensamento dell’uso di tutte le parti del territorio e della sua vivibilità.
La discarica di Collecese
Infine il Nuovo Piano Regolatore non può esimersi dall’affrontare i problemi legati alla discarica intercomunale di Collecese.
Prendere posizione sia sulla vocazione che sulla durata dell’attività è improcrastinabile. Inoltre la discarica dovrà essere descritta anche in merito agli sviluppi previsti per le strutture di servizio ad essa legata.
La presenza della discarica a Spoltore deve consentire in primo luogo di:
· salvaguardare la salute dei cittadini.
. abbattere i costi per lo smaltimento dei rifiuti per i cittadini residenti,
· prevedere le agevolazioni e gli incentivi per la raccolta differenziata;
· utilizzare le nuove fonti energetiche legate alla biocombustione;
· ottenere un territorio a basso inquinamento ambientale.
Nella consapevolezza che la vera ricchezza di Spoltore è il territorio, non si può prescindere dal chiarire i criteri per la valorizzazione degli aspetti ambientali e naturalistici, anche attraverso l’individuazione di una serie di sistemi come aree verdi, percorsi e aree agricole, ecc.
Un Piano Regolatore svolge il suo compito se ha anche il coraggio e la forza di togliere, non solo di aggiungere. Questa capacità è data solo da un reale processo di coinvolgimento e di mediazione popolare.
Rete del Gas
Il Comune ha deliberato il riscatto anticipatato della proprietà della rete del gas. Si può pensare ad un Ente d’Ambito che regola la gestione della fornitura del Gas nell’area metropolitana (ATO del GAS).
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 27-28 MAGGIO 2007
Spoltore, Città che pensa a quello che fa.
Spoltore, Città aperta, solidale e moderna.
Spoltore, Città per uno sviluppo sostenibile.
Spoltore non esclude chi rischia di restare fuori, ai margini.
Spoltore aperta a nuovi cittadini, provenienti da altre realtà.
Spoltore aperta per non escludere i cittadini in difficoltà.
Spoltore che investe per loro favorendo la possibilità per ognuno di esercitare i propri diritti e realizzare le proprie aspirazioni restituendo significato e forza alle associazioni e alle forze politiche. La partecipazione è fondamentale perché ognuno è chiamato a dare il proprio contributo di idee e di tempo alla comunità in cui vive.
Spoltore che esprime una rete collegata di solidarietà e garantisce il diritto di appartenenza a tutte le persone utilizzando politiche di sostegno per creare uno sviluppo sostenibile ma moderno che tenga conto degli insegnamenti che guardano alla propria storia e alle vocazioni elettive che nel suo corso si sono manifestate.
LINEE PROGRAMMATICHE
PARTECIPAZIONE
I cittadini hanno una conoscenza dei luoghi e dei problemi, hanno una conoscenza sostanziale qualitativa e quantitativa del territorio in cui vivono. Incentivare le forme di vita partecipata del territorio obbliga i tecnici e gli amministratori ad un ascolto che permette di individuare le criticità costruttive che gli stessi abitanti esprimono. Dalla interazione amministrazione-amministrati nasce una vitalità produttiva che generando consenso vivifica le scelte dei cittadini. L’ascolto critico cerca i bisogni taciuti, esplicita i desideri inespressi. La partecipazione si caratterizza per un connotato positivo. Essa traduce la protesta in proposta; trasforma la critica in costruzione. Nei processi di partecipazione i desideri e i problemi degli abitanti non si raccolgono acriticamente, ma vengono continuamente rielaborati e condivisi nei tavoli di lavoro. Le aspettative delle persone che inizialmente non sono omogenee e convergenti, possono sfociare in obiettivi di trasformazione coerenti e compatibili attraverso la costruzione di un processo per fasi. La partecipazione crea un livello più alto di collaborazione istituzionale e una relazione più soddisfacente tra amministratori e amministrati. I processi di partecipazione devono creare o intercettare nuove risorse finanziarie, fornendo i progetti necessari per il loro impiego (esempio attraverso i fondi comunitari, utilizzazione dei forum dell'Agenda 21); oppure possono orientare diversamente, secondo progetti più adatti alle caratteristiche dei luoghi e degli abitanti, le risorse esistenti o ancora, possono migliorare l'impiego delle risorse anche solo coordinando l'uso dei finanziamenti ordinari. La "democrazia partecipata" non deve essere intesa solo come uno slogan ma deve essere stimolata e soprattutto alimentata. E' necessario muovere i primi passi verso una "cultura partecipativa" che diventi parte integrante del pensiero e del senso civico.
Ripensiamo le Consulte di frazione non solo come organi che svolgono ruolo consultivo con funzioni di istanza e di proposta verso l'Amministrazione Comunale.
Il Consiglio di Consulta dovrà:
1. disporre di un bilancio autonomo per interventi di sua diretta competenza;
2. Interpretare la volontà e le istanze scaturite dai cittadini nelle riunioni del Consiglio, avanzando proposte, suggerimenti o richieste di interventi manutentivi di strade, piazze, fabbricati, verde pubblico ecc. di competenza del Comune;
3. proporre finanziamenti e realizzazione di opere pubbliche, interventi relativi al campo sociale, culturale e del tempo libero per l'impostazione dei programmi annuali e pluriennali dell'Amministrazione.
Il percorso di progettazione partecipata per la futura pianificazione del nostro territorio è fondamentale per la prossima amministrazione.
POLITICHE SOCIALI E SERVIZI SANITARI
Istituzione di asili nido pubblici e individuazione dei luoghi di dislocazione rilevati dalle nuove esigenze dell’aumento demografico. L'incremento e la riorganizzazione dei servizi sanitari svolti dal presidio sanitario del Paese rappresentano una priorità imprescindibile dei cittadini. E' necessario creare un sistema di Assistenza Domiciliare Integrata per tutti quei cittadini che, non essendo autosufficienti, sono impossibilitati a recarsi presso le strutture sanitarie.
- Riattivazione di tutte le attività del Consultorio esistente in via del Convento
- Casa di riposo.
GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI
Sarà definita una nuova strategia nella gestione dei rifiuti che vede l’assoluta priorità della riduzione della produzione dei rifiuti seguita dal recupero, materiale e/o energetico ed infine dallo smaltimento in condizioni di sicurezza. Lo smaltimento, inteso quale destinazione finale di quei rifiuti non altrimenti recuperabili, viene quindi a costituire una fase residuale della gestione dei rifiuti. L’igiene urbana sarà oggetto imprescindibile dell’attenzione della futura amministrazione.
Considerato che il materiale organico rappresenta un terzo dei rifiuti prodotti, il compostaggio determina vantaggi ambientali per tutta la comunità perchè consente di ridurre il trattamento e lo smaltimento degli scarti organici. In quest'ottica sono previsti incentivi economici per favorire il compostaggio domestico, pratica che consente di ricavare buon terriccio e fertilizzante naturale dagli scarti organici di cucina e del giardino ( erba, ramaglie, foglie, fiori) Riduzione della tassa sui rifiuti per tutti gli utenti che ridurranno al minimo la quota di rifiuti non altrimenti recuperabili.
L’impegno è quello di aumentare la quota di raccolta differenziata oltre il 35% stabilito dal decreto Ronchi pensando anche al modello di raccolta differenziata porta a porta. In tal modo, riducendo la pressione sanzionatoria dello Stato, è possibile predisporre gli incentivi economici di cui sopra.
AMBIENTE E TERRITORIO
Sarà attuata una innovazione nella gestione del territorio attraverso la condivisione di strategie di intervento che avranno come priorità la salvaguardia dell’ambiente secondo
modelli che tengano conto pienamente sia delle linee guida dell’Agenda 21 sia delle norme di recepimento della normativa comunitaria riguardante la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) che entrerà in vigore dal luglio 2007. La Valutazione Ambientale deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione. Il piano o Programma deve documentare attraverso il Rapporto Ambientale gli effetti significativi che l’attuazione del Piano o del Programma potrebbero avere sull’ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi o dell’Ambito Territoriale del Piano o Programma.
Attraverso il processo di costruzione del Piano Regolatore che vede attivi Amministrazione Comunale e Forze Politiche presenti sul territorio, saranno scandite le fasi della partecipazione degli abitanti utilizzando linguaggi e strumenti tra di loro diversi ma complementari e tuttavia finalizzati ad individuare, attraverso l'ascolto attivo, quelli che gli abitanti percepiscono come problemi prioritari per il territorio di Spoltore. Ascoltati i problemi e indicati gli obiettivi, la partecipazione lavorerà per la traduzione degli stessi in scenari e progetti di territorio.
La rappresentazione del territorio può tornare a svolgere un ruolo significativo di conoscenza e interpretazione, di suggestione e persuasione verso trasformazioni più accettabili nei risultati formali e più sostenibili dal punto di vista ambientale.
Porre attenzione massima alla realizzazione della centrale idroelettrica che vuole essere realizzata in territorio tra San Giovanni Teatino e Spoltore attraverso l’utilizzo della VAS specifica e con la possibilità di revocarne la costruzione.
Per quanto concerne il Fiume Pescara più in generale le indicazioni progettuali riguarderanno concetti e pratiche di cura e rispetto del territorio ed orienteranno lo scenario verso un paesaggio fluviale di tipo naturale. Particolare attenzione sarà rivolta alla creazione definitiva delle condizioni per la depurazione delle acque, in un contesto di area metropolitana e al completamento dell’intera rete fognaria indirizzando gli interventi laddove risulta carente o addirittura inesistente.
L'idea di un parco fluviale naturale, dove è comunque evidente l'eterogeneità del territorio e dei suoi usi antropici, caratterizzerà questa amministrazione.
Proponiamo la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali al fine di unire il territorio del fiume con il territorio agricolo. Ne consegue che se da un Iato vi è la necessità di difendere e conservare il più possibile l'ambiente naturale del fiume Pescara, dall'altro si deve ripensare la complessità delle funzioni socioeconomiche del luogo in maniera sostenibile ponendo attenzione anche alla regolamentazione del traffico pesante lungo la via Mare Adriatico.
Territorio rurale e qualità dello sviluppo
Quando parliamo di territorio "rurale", generalmente intendiamo il territorio "non urbanizzato". In questo modo incorriamo nel rischio di semplificare ambiti territoriali profondamente differenti, sia per modi di produzione, che per la redditività dei terreni, nonchè per la complessità del paesaggio nel suo insieme.
Il paesaggio agrario, da qualche anno a questa parte, è stato elevato alla dignità di bene culturale, al pari dei centri storici delle nostre città e dei tanti musei sparsi per il territorio nazionale. L'agricoltura quindi non è da intendere soltanto come strumento per produrre materie prime da destinare all'industria di trasformazione - ruolo cui spesso è stata relegata - ma come elemento centrale dell'interesse della cultura contemporanea, in grado di sviluppare attività di tipo terziario come il turismo, l'educazione ambientale e tutta una serie di iniziative legate al tempo libero e alla cultura rurale.
Ad oggi l'attività agricola periurbana, oltre alla sua naturale funzione economica è in grado di svolgere anche un ruolo di vera e propria promozione sociale, migliorando l'ambiente e salvaguardando il territorio.
E’ necessario un rilancio del settore agricolo attraverso il rinnovamento dei cicli produttivi. Per questo sarà attuata una cooperazione tra imprenditori agricoli e pubblica amministrazione in termini di:
- garanzia della tutela dei terreni agricoli che permetta di fare piani progettuali di lungo termine;
- accompagnamento strutturato quale ad es. "Sportello Unico per agricoltura sostenibile".
Pensare a un'agricoltura sostenibile a Spoltore significa riuscire anche a chiudere i cicli locali di produzione e vendita, in cui si può pensare alla vendita locale dei prodotti mediante filiera corta e a un turismo sostenibile.
Impegno da parte dell’amministrazione di aderire al circuito delle città Slow-food.
Le indicazioni e i criteri progettuali per la zona industriale riguardano la necessità di creare le condizioni per riqualificare le attività produttive dell'area. Creare le condizioni per delocalizzare nell'area industriale attività produttive localizzate oggi in aree sensibili (attività sul fiume, attività e servizi presenti in zone urbanizzate a contatto con la residenza).
Centri Urbani
Maggiore attenzione alle esigenze delle giovani generazioni di Spoltore e degli anziani:
spazi pubblici vivibili dal punto di vista della sicurezza e della sostenibilità ambientale ma anche esigenze legate alla salute. Una delle priorità sarà quella di rimuovere le cause che hanno determinato il sequestro dei due parchi pubblici di Spoltore.
Favorire ed incentivare la rinascita o la creazione di attività lavorative di tipo piccolo artigianale e commerciale all’interno dei centri urbani in maniera che possa essere superata la marginalizzazione di tali luoghi altrimenti utilizzati sempre più come luoghi dormitorio.
Si individua l'esigenza di costruire parcheggi di scambio e piste ciclo-pedonali che favoriscano una migliore mobilità sul territorio. Il disegno progettuale è quello di realizzazione percorsi sicuri e protetti che permettano un interscambio vitale tra le diverse frazioni e le attività pubbliche e di interesse pubblico (ad es. scuole e attività sportive).
Ottimizzazione degli orari e dei percorsi del trasporto pubblico, ascoltando le esigenze dei cittadini.
Centri sportivi e spazi idonei allo svolgimento di attività culturali rappresentano
esigenze dei cittadini che ben si integrano nel più ampio contesto dei centri urbani. Lo sport ha una funzione educativa e di cura della persona. L’amministrazione comunale favorirà la pratica sportiva individuale ed organizzata in particolare da parte delle giovani generazioni ma non solo. Affinché si realizzi una connessione tra le esigenze e i risultati si creerà una consulta sportiva nella quale si realizzerà l’incontro degli interessi collettivi delle società sportive in interazione con le scuole per realizzare una programmazione che guardi alle attività sportive da svolgere come miglioramento sociale dei cittadini. Bisogna consolidare il patrimonio di strutture dei luoghi in cui lo sport si realizza affinché essi siano rispondenti realmente alle esigenze di domanda. L’amministrazione punterà alla diffusione della pratica dello “sport sotto casa” con interventi di recupero di aree marginali sottratte ad usi impropri e con la realizzazione di spazi attrezzati nelle zone residenziali che ne sono privi con l’intento di non destinare ogni area recuperata al gioco del calcio, ma di promuovere anche altri sport.
La casa
L'esigenza Casa, è legata alla soddisfazione delle necessità in termini di bisogni e di reddito. Il recupero del patrimonio edilizio esistente ha un suo peso nella pianificazione urbanistica in quanto contribuisce al minor depauperamento del territorio e alla salvaguardia ambientale.
Attueremo una politica della casa volta ad individuare le abitazioni sfitte affinché le stesse siano destinate ad essere occupate evitando la speculazione "sociale" secondo la quale si affittano alloggi invivibili agli stranieri che hanno bisogno di casa e che si adattano anche a condizioni di bassa qualità, ma che sono poi espulsi una volta che le case vengono ristrutturate. Questo fenomeno, fortunatamente non si è ancora sviluppato in maniera evidente a Spoltore, ma non è da sottovalutare vista la vicinanza alla città di Pescara,
A tal proposito sarà pensata una strategia operativa per cercare di ottenere una maggiore efficacia nelle politiche del recupero urbano:
- mappatura delle case da recuperare;
individuare i numeri di particelle catastali e i relativi proprietari (dove c'è una
- proprietà unica o pochi proprietari diventa più facile awiare un piano di recupero);
- favorire e incentivare anche il recupero di piccole proprietà, porzioni di edifici e appartamenti in centro storico;
- individuazione di aiuti comunitari in termini di finanziamento o incentivi di altro genere per il recupero degli edifici in centro storico destinandoli ad un'attività turistico/ricettiva.
Si potrebbe pensare alla forma di "albergo diffuso" (piccoli proprietari che affittano camere o appartamenti a turisti o lavoratori fuori sede facendo coordinare la domanda e l'offerta da un centro unico di informazioni turistiche );
- incentivare l’architettura bio-sostenibile;
- adottare scelte tese al risparmio dell'energia, alla razionalizzazione del suo impiego, e al possibile riutilizzo;
- realizzare progetti il più possibile rispondenti alle aspettative di abitazione dei soggetti attraverso la partecipazione e la formazione della consapevolezza dell'abitare;
- prevedere la flessibilità degli spazi degli alloggi affinché sia possibile rispondere alle
diverse necessità del nucleo familiare che si vengono a creare nel tempo;
- evitare la costruzione di strutture/spazi/quartieri destinati all'abitare esclusivo di
certe categorie sociali.
- prevedere per una quota di alloggi delle caratteristiche tali da essere di particolare
interesse a specifiche categorie di acquirenti (portatori di handicap, anziani);
- pensare alle tipologie costruttive in modo da soddisfare la richiesta sia di abitazioni
di proprietà, sia di residenze in locazione;
- incoraggiare la coabitazione di persone anziane e giovani generazioni attraverso la
definizione di spazi che consentano, all'interno dello stesso alloggio, un margine di
indipendenza;
- non proporre abitazioni di taglio e organizzazione funzionale e distributiva pensate
solo per la "famiglia tipo", ma tenere in considerazione anche le nuove tipologie di
"gruppi familiari".
6) LAVORO
Il comune non può sostituirsi all’imprenditoria nella creazione dei posti di lavoro. Ciò non significa che il ruolo dell’amministrazione comunale non conti nel mercato del lavoro locale. La nostra amministrazione si impegnerà con iniziative concrete per la sicurezza sul posto di lavoro, per la riduzione del lavoro nero e del caporalato contro le forme di sfruttamento del lavoro. A favore di questi temi saranno prese iniziative a sostegno e promozione dell’occupazione stabile per favorire il radicamento territoriale e sociale dei cittadini affinché si riducano i rischi di emarginazione. In materia di appalti comunali, l’amministrazione si impegna a porre la massima cura perché i servizi siano affidati a impresi che oltre a rispettare le norme sulla sicurezza applicano correttamente i contratti nazionali di lavoro e le relative tabelle retributive. Nel rinnovo di un appalto, nel rispetto delle norme di settore verranno privilegiate le imprese che assumeranno il personale dell’impresa uscente. I dipendenti comunali sono la risorsa più importante dell’amministrazione, da valorizzare e far crescere attraverso corsi di formazione ed
aggiornamento. Verrà costituita a tal proposito una sola corsi dotata di attrezzature per la formazione costante e continua del personale da condividere, possibilmente, nell’uso, con altre amministrazioni residenti nell’area metropolitana e l’Università “G. D’Annunzio”, candidando il nostro comune a capofila. Vogliamo incentivare l’imprenditoria giovanile e quella femminile per la creazione di nuove imprese anche attraverso l’esperienza delle botteghe scuola da collocare all’interno dei centro urbani affinché siano fenomeno di rivitalizzazione degli stessi. Allo scopo verrà utilizzato lo studio sul censimento delle attività che è stato svolto dalla precedente amministrazione.
7) CULTURA E TURISMO
Oltre ad essere intesa come crescita di ogni cittadino ed elevazione del livello civile della comunità è fattore di coesione sociale e quindi del senso di appartenenza della città. Le iniziative culturali più continuative a Spoltore nascono sia con l’intervento diretto del Comune sia con la capacità ideativa di associazioni culturali che operano sul territorio da anni, però, esse, vanno coordinate attraverso la creazione di una Consulta delle Associazioni in modo da garantire attività Culturali che si realizzino sull’intero territorio e non esclusivamente nel centro storico.
Ricercare una collaborazione continua e fattiva con la Provincia sui temi di pertinenza scolastica. Istituire una Scuola Media Superiore. (es. Istituto Alberghiero) sul territorio di Spoltore visto che è l’unica Città al di sopra dei 10.000 abitanti della Provincia di Pescara a non possederne una. La realizzazione di un polo scolastico moderno aderente alle nuove esigenze di domanda che la società pone, vedrà impegnate tutte le capacità intellettuali e materiali di progettazione esistenti sul territorio. La possibilità di giungere alla concretizzazione di tale progetto sarà un’occasione importante per tutta la Comunità e dovrà porsi come modello rappresentativo di una progettualità rispondente alle esigenze del futuro in cui possano concorrere le risorse economiche e finanziarie di tutti gli Enti fino a giungere alle risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea.
- Ripristino e riuso dell’edificio Mammuth.
- Incentivazione all’utilizzo degli spazi esistenti per lo svolgimento di attività culturali (es. Casa della Cultura) e fruizione degli stessi per scopi di interesse civico. Individuazione o creazione di luoghi e spazi culturali in tutte le frazioni che costituiscono il territorio della città di Spoltore. Ripristino di immobili di proprietà comunale per attività sociali e di aggregazione.
PER UNO SVILUPPO CORRETTO DELLA CITTA’
Vogliamo vivere in una città che consuma meno:
- meno risorse
- meno energia
- meno materiali
- meno acqua
- meno territorio.
Una città che consuma meno è una città più sana, meno inquinata, più vivibile, più giusta.
Lo sviluppo corretto e sostenibile del territorio passa attraverso un’attenta pianificazione che valuti il patrimonio esistente e l’effettivo bisogno abitativo, verificando ogni intervento in relazione ad un progetto di città armonico, sostenibile da un punto di vista ambientale e attento alla qualità della vita dei suoi cittadini. Una pianificazione che sappia coinvolgere la cittadinanza nei processi decisionali riguardanti il futuro della città. E’ necessario quindi porre una riflessione su l’urbanizzazione che garantisca la tutela e la conservazione di importanti aree verdi al fine di mantenere un più regolato uso del territorio.
PIANO REGOLATORE PARTECIPATO
Un primo problema che l’Amministrazione deve porsi rispetto ai cittadini è quello del linguaggio assolvendo a due questioni:
a) fornire al cittadino degli strumenti di comprensione, cioè informazioni chiare e semplici sul problema che si vuole affrontare e su cui lo si chiama a partecipare ( in questo lavoro bisogna essere il più possibile neutri, cioè non si deve tentare di condizionare il cittadino introducendo già elementi di indirizzo);
b) mettersi nelle condizioni di recepire al meglio le istanze che i cittadini pongono utilizzando un linguaggio diverso ( se un cittadino o un’associazione fanno delle richieste molto particolari queste vanno ricondotte ad un ragionamento complessivo).
Dal punto di vista della partecipazione è un errore credere che i cittadini debbano esprimere bisogni grezzi e poi il politico abbia il compito di fare la sintesi.
Questo significa considerare i cittadini troppo immaturi per confrontarsi con una realtà più generale. Esperienze pratiche molto interessanti dimostrano il contrario, basta utilizzare gli strumenti opportuni.
In un contesto di partecipazione reale e di confronto le istanze “grezze” possono trasformarsi in “progetto”.
Una volta forniti strumenti informativi ai soggetti che si vogliono coinvolgere e adottati alcuni strumenti di mediazione linguistica, può partire la fase di ascolto vero e proprio. Si possono fare consultazioni territoriali (nei singoli quartieri) e per categoria (associazioni, soggetti economici ecc.). Se l’ascolto vuole essere reale l’amministrazione non deve arrivare già con delle idee da discutere, ma al massimo può arrivare con dei dati che pongono dei problemi. L’interpretazione dei dati, la rilevazione dei problemi e la formulazione di proposte deve essere lasciata ai soggetti interpellati.
I dati, i problemi e le proposte raccolte sono il presupposto della pianificazione.
Inoltre un Piano di un territorio centrale dell’area metropolitana va redatto in collaborazione con le Istituzioni – Enti – Fondazioni – Università – ecc. dell’area di riferimento, prevedendo strutture “socialmente utili” che aiutino a sviluppare le identità territoriali come: casa dello studente, campus, strutture culturali, ancor meglio se inserite in uno studio per la creazione di un Distretto Culturale dell’Area Vestina – Montesilvano – Spoltore – Pescara – Chieti.
Su questa base può intervenire un progettista o lavorare un ufficio del Piano, i quali iniziano l’elaborazione vera e propria con una sintesi degli elementi raccolti. La sintesi deve essere oggetto di verifica da parte delle assemblee che si erano ascoltate, e tutto il processo in seguito deve prevedere momenti di confronto con queste. Fino ad arrivare alla bozza vera e propria da adottare ad opera del Consiglio Comunale. Se non c’è un processo di partecipazione e coinvolgimento a monte, se le assemblee di cittadini o di categoria non sono state chiamate in precedenza ad elaborare la filosofia generale del Piano, al momento della “partecipazione postuma” tenderanno ad esprimere solo le mancanze e le questioni particolari.
I cittadini che non sono intervenuti sulle linee generali del piano, come sviluppo della città e tutela del territorio, il più delle volte tendono ad esprimere degli interessi personali. Spoltore si qualifica nell’area metropolitana come luogo di forte identità storica, riconoscibile per la presenza di molte risorse pregevoli che caratterizzano il centro antico ed il paesaggio collinare. La storia e l’ambiente descrivono questo luogo fisico integrando la presenza antropica a quella ambientale, in un rapporto equilibrato ma sempre più compromesso.
Il Capoluogo, che si caratterizza per una vocazione turistica - culturale, si connota rispetto all’ambiente circostante con un carattere deciso e con spazi fortemente identitari. Il sistema di piazze ed il reticolo viario, gli edifici storici e gli scorci panoramici descrivono un luogo di riferimento territoriale emotivo e caratteriale dell’intera area metropolitana.
Villa Raspa con elevati problemi di vivibilità, di relazione tra i luoghi privati e quelli collettivi, ha un elevato affollamento edilizio dovuto alla mancanza di standard qualitativi e quantitativi tali da produrre fenomeni di sovraffollamento.
La mancanza d’attuazione di un piano di recupero pubblico d’area vasta, in contrapposizione all’attuazione di piani di recupero privati, hanno continuato a penalizzare il rapporto tra spazi privati e pubblici con riflessi altamente negativi sulla qualità della vita.
L’abitato dovrebbe essere a questo punto riqualificato con un piano di recupero redatto dall’amministrazione pubblica e non dai privati, evitando un ulteriore aggravio di carico urbanistico e migliorare la fruizione degli spazi collettivi.
Inoltre Villa Raspa appare naufragante nell’inquinamento atmosferico dovuto al transito di veicoli di passaggio. Sarebbe utile prevedere, di concerto con i comuni limitrofi, parcheggi di scambio all’uscita dalle arterie di grande comunicazione per sviluppare il trasporto pubblico ed incrementare i collegamenti.
Santa Teresa si trova ad affrontare una veloce espansione edilizia mantenendo costanti le offerte di spazi pubblici che conseguentemente non riescono a soddisfare un tale deciso incremento di utenza. Lo stesso sistema viario e le nuove aree di trasformazione urbanistica concedono poca attenzione alla relazione tra gli abitanti insediati e gli spazi di relazione.
Lo stesso fiume Pescara, da luogo di relazione e di contatto naturale previsto per il Parco Fluviale, a seguito delle ultime trasformazioni realizzate a ridosso della S.S. 602, viene sempre più separato dall’ambiente circostante tanto da risultare sempre più nascosto e sempre meno accessibile. Lo sviluppo produttivo in quest’area dovrebbe essere polarizzato in zone idonee evitando ulteriori parcellizzazioni. Appare infatti irrazionale continuare le trasformazioni a valle della Strada Statale n. 602 che dovrebbe essere riqualificata nel rapporto tra l’ambiente fiume e quello circostante, salvaguardando le aree non ancora edificate.
Le altre frazioni di Caprara, Villa S.Maria, S.Lucia e Cavaticchi risentono anch’esse della carenza di servizi e di un’isolamento interrotto prevalentemente da nuovi insediamenti residenziali, senza alcun rapporto con il contesto e con il territorio agricolo in cui si inseriscono.
La crescita demografica e lo sviluppo sostenibile
Complessivamente Spoltore ha una popolazione giovanile più alta della regione, il 28 % dei suoi abitanti ha una età compresa tra i 0 e i 25 anni, mentre il 26 % è tra i 26 e 40 anni. Nel pianificare il futuro sviluppo della città bisognerà tenere conto delle esigenze di questa evidente e specifica realtà.
Aspetto fondamentale nella definizione di un PRG è stimare la crescita demografica ed insediativa, prevedendo lo sviluppo edilizio sostenibile a medio e lungo tempo. Nel preliminare si stima una crescita decennale vicina a 4.000 abitanti, circa 400 l’anno, mentre uno studio eseguito dalla Provincia di Pescara prevede una crescita, al 2012, del 50% che sarebbe più del doppio di quella prevista dal Comune.
Occorre, quindi, approfondire ed analizzare bene le tendenze demografiche ed in particolare fare una scelta pregiudiziale e vincolante sul programmare una crescita qualitativa ma quantitativamente bassa. Quindi, necessita predisporre tutti gli strumenti tecnici e normativi che siano in grado di controllare gli afflussi annuali, che dovranno essere coerenti e sostenibili dal territorio e si abbiano i tempi necessari per effettuare tutti gli interventi necessari agli adeguamenti strutturali ed infrastrutturali da realizzarsi prima della edificazione espansiva prevista.
Relativamente all’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica c’è da registrare il ritardo nell’attuazione dei PEEP. La politica per la prima casa deve essere rivalutata, riflettendo su possibilità alternative d’attuazione che prevedano forme variegate per offrire in tempi rapidi soluzioni diverse all’edilizia commerciale.
L’impoverimento del paesaggio agrario
Parlare di paesaggio e della sua riqualificazione significa in primo luogo sostenere l’agricoltura di qualità e protezione delle produzioni locali.
Non a caso lo spazio rurale subisce a causa dell’eccessiva trasformazione di suoli agricoli in residenziali una perdita identitaria difficilmente recuperabile, con gravi responsabilità riconducibili alle carenze dell’attuale Piano Regolatore.
Salvaguardia del territorio e sviluppo delle comunità locali
Sarebbe inoltre utile regolare le scelte insediative, che dovranno essere attente alla qualità della vita e al confort abitativo, attraverso il preventivo rilievo dei fattori ambientali esistenti.
Prevedendo tra l’altro una valutazione adeguata del rischio degli effetti patologici sull’uomo dovuto a fonti potenzialmente inquinanti (inquinamento acustico, elettromagnetico, ecc.)
La mobilità e la progettazione delle infrastrutture
Affrontare correttamente la progettazione delle infrastrutture stradali significa dare la possibilità di ridurre l’impatto ambientale, riducendo così l’impatto sul sistema delle acque, ma anche sulla fauna e sulla flora.
L’amministrazione si impegnerà ad affrontare uno studio della mobilità progettato non solo in funzione di una migliore efficienza ma anche nel senso di una viabilità inserita nel paesaggio, ove si privilegiano sistemi di trasporto meno inquinanti e si realizzano reti per la mobilità ciclabile e pedonale, serviti da parcheggi di interscambio (in cui ad esempio è possibile lasciare la bicicletta e prendere l’autobus e viceversa). Il sistema di mobilità deve essere interpretato come un sistema all’interno di un piano di bacino di area vasta.
Per la realizzazione di una rete ecologica, con piste ciclabili e percorsi della salute, si potrebbe ipotizzare l’utilizzo della linea naturale dei fossi, predisponendo il collegamento con la rete viaria e lo sbocco sul Parco Fluviale (Pescara – Spoltore).
L’incremento del sistema dei servizi pubblici, va inteso non solo come collegamento con la città di Pescara, ma come ripensamento dell’uso di tutte le parti del territorio e della sua vivibilità.
La discarica di Collecese
Infine il Nuovo Piano Regolatore non può esimersi dall’affrontare i problemi legati alla discarica intercomunale di Collecese.
Prendere posizione sia sulla vocazione che sulla durata dell’attività è improcrastinabile. Inoltre la discarica dovrà essere descritta anche in merito agli sviluppi previsti per le strutture di servizio ad essa legata.
La presenza della discarica a Spoltore deve consentire in primo luogo di:
· salvaguardare la salute dei cittadini.
. abbattere i costi per lo smaltimento dei rifiuti per i cittadini residenti,
· prevedere le agevolazioni e gli incentivi per la raccolta differenziata;
· utilizzare le nuove fonti energetiche legate alla biocombustione;
· ottenere un territorio a basso inquinamento ambientale.
Nella consapevolezza che la vera ricchezza di Spoltore è il territorio, non si può prescindere dal chiarire i criteri per la valorizzazione degli aspetti ambientali e naturalistici, anche attraverso l’individuazione di una serie di sistemi come aree verdi, percorsi e aree agricole, ecc.
Un Piano Regolatore svolge il suo compito se ha anche il coraggio e la forza di togliere, non solo di aggiungere. Questa capacità è data solo da un reale processo di coinvolgimento e di mediazione popolare.
Rete del Gas
Il Comune ha deliberato il riscatto anticipatato della proprietà della rete del gas. Si può pensare ad un Ente d’Ambito che regola la gestione della fornitura del Gas nell’area metropolitana (ATO del GAS).
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