30 aprile 2007

I Colori del Territorio


L’associazione culturale I Colori del Territorio ha promosso negli anni una forma di partecipazione volta alla ricerca ed alla produzione di materiali ed eventi.
Gli obiettivi prevalenti sono la salvaguardia del patrimonio culturale e sociale, il recupero delle tradizioni popolari, insieme all’interesse per le avanguardie artistiche.
L’attività svolta dal direttivo e dai soci, le relazioni che ne scaturiscono e la credibilità acquisita nel corso degli anni, pongono attualmente l’associazione a modello di riferimento per altre realtà.

29 aprile 2007

Pubblicazioni


Pubblicazioni realizzate nell’ambito delle iniziative culturali svolte nella Città di Spoltore
I colori del territorio Atti e immagini 2000.2001 – Carsa Edizioni
anno 2002


I Colori del Territorio in Movimento a cura dell’Ass.Cult. I Colori del Territorio
anno 2003


L’Esilio della Bellezza a cura dell’Ass.Cult. I Colori del Territorio
anno 2004


I volti e le forme della terra a cura dell’Ass.Cult. I Colori del Territorio
anno 2005


Segni di Terra a cura dell’Ass.Cult. I Colori del Territorio
anno 2006


26 aprile 2007

Area E-spò

Ideatore dell’Area E-spò che grazie alla collaborazione di tante indimenticabili persone è divenuto uno spazio di riferimento per le iniziative culturali ed artistiche dell’area metropolitana.


L'Area E-spò situata nel Centro Storico di Spoltore è uno spazio mostre, una sala convegni, un luogo di promozione per le associazioni culturali, un centro servizi, un'arena per il dibattito sui problemi della città e del territorio
Spoltore - via dietro le mura 16/1
e-spoarte@libero.it

E-spò Arte e Laboratori



E-spò Arte propone momenti di riflessione sull’arte contemporanea attraverso la creazione di eventi a cui hanno partecipato significativi artisti e critici d'arte oltre ad un qualificato pubblico.
Area E-spò ospita laboratori di musica e danza tradizionale che si svolgono con grande interesse e partecipazione dei cittadini provenienti da diversi comuni della provincia.

Castello di Spoltore

Proposta per il recupero del Castello di Spoltore come osservatorio del paesaggio

Il Castello di Spoltore come osservatorio naturale.

di Edgardo Cotellucci, Marcello Cagnetta, Angelo Campo
consulenti: Raffele Colapietra storico, Pino Chiarizia Vice pres.Ass. Italiana dei Castelli
video a cura di: Gianluca Stuard e Stefano D’Ettorre
musiche di: Simone Palmieri

Il video vuole essere un primo passo per la comprensione della struttura originaria del Castello, delle sue trasformazioni, del contesto ambientale e storico-culturale in cui è inserito.
L’ipotesi avanzata è il recupero delle parti pubbliche, per proporlo come osservatorio naturale del paesaggio, come struttura di accoglienza per la didattica e il turismo.

Scritti sul Piano del Colore


Il Piano del Colore per Spoltore Capoluogo
tra politica urbanistica e qualità del paesaggio urbano

di Edgardo Cotellucci

Dalla pubblicazione “Colori di un territorio” edito nel 2001 dalla Provincia di Pescara e dall’Ordine degli Architetti della Provincia di Pescara
Nel centro storico di Spoltore Capoluogo nei primi anni settanta mentre proseguiva il trasferimento nelle nuove aree di espansione di molti residenti, iniziato negli anni ’50 con i fenomeni di frana che hanno lacerato una parte consistente dell’antico abitato, inizia quel fenomeno di recupero degli edifici da parte delle nuove utenze provenienti prevalentemente dai comuni limitrofi.
Il territorio di Spoltore ed il suo centro storico sono stati per un lungo periodo il luogo di riferimento per molte persone provenienti in prevalenza dalla vicina città di Pescara, alla ricerca di una migliore qualità della vita in un contesto i cui valori storici e paesaggistici siano riconoscibili.
In ogni caso sia i cittadini trasferitisi dal centro storico che i nuovi residenti hanno continuato sempre ad esprimere un forte legame con il nucleo antico, in quanto maggiormente incorpora la concezione del vivere lo spazio, identificandolo come spazio collettivo di proprietà pubblica. Quì infatti il sistema di piazze, piazzette e larghi rappresenta ancora lo spazio collettivo dove incontrarsi, passeggiare e giocare; oltre che permanere nel tempo come luogo deputato per la localizzazione di eventi particolari come manifestazioni pubbliche, feste religiose, eventi culturali e d’arte 1.
Della crescente richiesta in abitazioni in proprietà, dai primi anni ’70 in poi, si sono fatto carico alcune imprese locali che totalmente impreparate dal punto di vista tecnico, hanno trasformato edifici anche di valore architettonico, in alloggi anonimi adottando materiali, tecniche di lavorazione e di finitura analoga ad un cantiere per l’edilizia moderna. Lo scarso controllo di queste trasformazioni accompagnato alla esiguità degli interventi pubblici hanno provocato la perdita di identità di diversi edifici e la memoria storica di alcuni luoghi.
L’adozione del primo Piano di Recupero del Centro Storico è del 1988, ma la sua efficacia non trova molte rispondenze negli interventi edili effettuati. Da un’indagine preliminare effettuata in occasione della redazione della variante, sugli edifici sottoposti ad intervento nell’arco di tempo che va dal 1988 al 1998, risulta un’attività considerevole che investe il 25% di tutto il patrimonio edilizio esistente; percentuale che sale al 40% se fossero inclusi gli interventi catalogabili come “opere interne”. Una considerevole attività non sempre il linea con le previsioni di Piano in quanto la metà degli edifici ristrutturati risultano con “elementi in contrasto con le tipologie edilizie”.
Queste vicende trovano riscontro nell’analisi condotta da Paolo Marconi nel testo “Il restauro e l’architetto” ove afferma che i manufatti storici sono soggetti a mutazioni continue e che questa è una delle condizioni per la loro sopravvivenza in modo da continuare ad offrire all’uomo riparo e protezione oltre che emozioni estetiche. Come è pur vero che la progressiva scomparsa delle tecniche di lavorazione accompagnata alla carenza di una politica urbanistica, poco attenta ai lavori estetici e al paesaggio urbano, e all’aumento dell’abusivismo sono tra i fattori che hanno inciso sulla reinterpretazione del “colore della città” negli ultimi cinquant’anni.
Un tentativo di incentivare i proprietari di edifici nel centro storico al restauro e al recupero è rappresentato dal bando riferito alla delibera consiliare dell’ottobre ’96, per l’assegnazione di contributi comunali relativi a interventi inerenti la sostituzione di lavorazioni e materiali esterni agli edifici, ma a tutt’oggi non ancora attuato. Nel 1997 è stato affidato l’incarico per la redazione Variante al Piano di Recupero, il Piano del Colore e il Piano dell’Arredo Urbano del Centro Storico Capoluogo, poi approvati ed adottati definitivamente nell’anno 1999.
A distanza di due anni bisogna ammettere che alcune aspettative sono state disattese e ancora oggi molto deve essere fatto al fine di evitare che gli obiettivi e le finalità dei piani redatti in modo integrato rimangano ancora una volta solo dei bei elaborati. La volontà comprensibile di cambiare volto al centro storico da parte dell’amministrazione di centro-sinistra, dopo decenni di abbandono o di interventi tampone, è rappresentata principalmente dalle opere di consolidamento, dalla sistemazione della parte superiore del Belvedere e dal rifacimento della pavimentazione di gran parte delle vie, dei vicoli, delle gradinate e di Largo S. Giovanni.
Interventi a valenza prevalentemente “funzionale” che non considerano aspetti salienti relativi alla qualità del paesaggio urbano, eludendo così il mantenimento in stato appropriato del patrimonio edilizio, con la consecutiva perdita del carattere dei luoghi urbani dovuto anche alla mancata applicazione dei colori e dei materiali locali.
La realizzazione di pavimentazioni in un contesto ove esiste una specificità funzionale delle varie zone dell’abitato, contraddistinto da una specie di gerarchia dei luoghi, ben descritta tra l’altro nella ricca toponomastica, deve necessariamente rapportarsi e trovare riscontro nelle varietà del paesaggio stradale, nelle diverse funzioni d’uso e nelle diverse tessiture di pavimentazioni realizzabili.
In casi come questi il rischio è rappresentato proprio dal voler perdurare in una politica urbanistica attenta più alla qualità dei lavori svolti che alla qualità come valore estetico, imponendo così nel contesto urbano nuove dimensioni e nuovi ritmi che tendono a confondere la struttura fisica della città tradizionale; un atteggiamento che indubbiamente sottintende del disinteresse verso i problemi relativi alla qualità del paesaggio urbano 2.
Non a caso nelle linee strategiche e finalità del Piano viene riaffermato che “i piani del colore, per l’estrema visibilità ed estensione del loro esito e la complessità delle applicazioni, sono innanzitutto un problema di pertinenza politica ed esprimono in primo luogo la capacità, da parte della classe politica, di configurare l’immagine ed in definitiva l’identità di un determinato luogo” 3.
L’attuazione di un Piano del Colore comporta necessariamente l’istaurarsi di un rapporto costruttivo tra il livello amministrativo-politico ed i cittadini, realizzabile attraverso l’informazione, la promozione e l’incentivazione economica; ma ciò significa anche:
- creazione di un Assessorato per l’Arredo Urbano che eserciti e promuova una costante pressione culturale e un attento controllo degli interventi anche con l’ausilio di associazioni locali;
- l’attivazione di protocolli d’intesa, di accordi di programma e di quant’altro è possibile da parte delle amministrazioni pubbliche nei confronti di imprese o consorzi per il recupero del patrimonio edilizio sotto utilizzato o soggetto a degrado;
- promozione della qualità del progetto e dell’opera architettonica anche attraverso la disposizione di concorsi di idee e di progettazione;
- riqualificazione delle maestranze
attraverso l’attivazione di corsi di formazione o scuola bottega per dare nuovo rigore a vecchi mestieri nel campo dell’edilizia.
La redazione del Piano del Colore di Spoltore ha consentito di realizzare un coordinamento cromatico dell’intero patrimonio edilizio ottenuto attraverso la rilettura del tessuto urbano, di come è andato formandosi e modificandosi nel tempo, sia rispetto alle colorazioni usate che agli elementi di finitura e decorativi delle facciate.
Il Piano si articola in tre fasi principali che vanno dalla documentazione delle conoscenze acquisite, alla scelta degli strumenti di regolazione cromatica, alla redazione del manuale operativo 4. In relazione ai numerosi Piani Colore già redatti per altre città grandi e piccole, esiste ormai un’ampia bibliografia che ben documenta i temi e le scelte relative agli strumenti metodologici, progettuali e normativi per la regolamentazione cromatica dell’ambiente costruito; mentre è sulla redazione del manuale che vorrei soffermarmi in quanto pensato come “guida operativa” per gli interventi edilizi. In particolare il “manuale” è stato ideato come una sorta di repertorio dei materiali, degli elementi costruttivi e delle finiture esterne degli organismi edilizi, focalizzando le caratteristiche degli elementi architettonici di facciata, degli elementi decorativi e di quelli funzionali. Formato da descrizioni, indicazioni sulle modalità d’intervento, documentazione fotografica e disegni esecutivi, il manuale illustra e fa apprezzare la sostanza materiale dell’edilizia storica.
Il “manuale” vuole essere anche un invito ad investire competenze e risorse in un lavoro di ricerca e sviluppo rivolto al miglioramento ed all’estensione dell’attività di restauro e recupero. Ponendo l’accento sulla necessità di iniziative per l’arricchimento delle attività artigianali legate al restauro edilizio, ed aggiungerei all’acquisizione di tutte quelle lavorazioni di pregio che trovano applicazione nell’architettura contemporanea.
A tale proposito possiamo pensare alle tecniche di ricoloriture murali degli edifici storici, alla lavorazione della pietra ed ai suoi campi d’applicazione come elemento di rifinitura degli edifici e per l’arredo urbano, ed alle altre lavorazioni artigianali che vedono impegnate figure come i falegnami o i restauratori, i muratori o gli stuccatori, i fabbri o i lattonieri. La promozione delle conoscenze, l’arricchimento di una letteratura manualistica e di una didattica basata appunto sulle tecniche di realizzazione e sull’uso o l’applicazione dei materiali può aiutare l’artigiano a uscire dal cerchio esclusivo della memoria storica personale e indirizzare nuove maestranze verso un mercato estremamente interessante.
L’adozione del Piano del Colore innesca un’attenta riflessione da parte dei cittadini e degli operatori economici e può essere l’elemento di riferimento per l’ideazione di iniziative culturali e di restauro. Un esempio di riqualificazione ambientale è quello promosso alcuni anni fa dall’Assessorato per l’Arredo Urbano di Torino con l’associazione cittadina di Via “Il Gambero d’Oro” per la creazione del trompe l’oeil di Via Monte di Pietà, con sistemazione e illuminazione dello spazio pedonale; o il restauro eseguito con il contributo del Comune di Torino e del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali per l’esecuzione a trompe l’oeil di una facciata medievale in Via Conte Verde. Di rapportarsi a questi tipi d’iniziative, riprendendo le tematiche relative al recupero dei centri storici si è fatto carico il gruppo “Spelta Aurea” della Società Operaia di Mutuo Soccorso di Spoltore organizzando dal 12 al 20 maggio 2000 la prima manifestazione itinerante sul colore dal titolo “I colori del territorio tra arte e architettura”.
L’iniziativa ha avuto il pregio di riunire varie figure professionali e non oltre ad altri artisti, musicisti, teatranti e insegnanti per lavorare insieme su un elemento fondamentale della nostra vita percettiva, emotiva e culturale “il colore”. Con questo impegno è stato allestita una mostra e presentato pubblicamente il Piano, realizzate delle performance artistiche 5 6 7, degli interventi d’arte visiva 8, un laboratorio di teatro 9 ed una manifestazione di musica che ha permesso, con la partecipazione dei cittadini, di sonorizzazione un percorso all’interno del centro storico.
In definitiva è auspicabile che i risultati di questo ampio lavoro tutt’ora in corso possa essere concretamente recepito e di supporto per l’operazione attuativa, nel tentativo di bloccare il degrado e lo stravolgimento della irripetibile esperienza dei centri urbani della provincia di Pescara.

PROGRAMMA AMMINISTRATIVO PER IL QUINQUENNIO 2008 – 2013.

DOCUMENTO DI ILLUSTRAZIONE DEL PROGRAMMA AMMINISTRATIVO PER IL QUINQUENNIO 2008 – 2013

Le liste di:
DL – La Margherita, Democratici di Sinistra, SDI, LA SINISTRA DI SPOLTORE ( Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani), Italia dei Valori, UDEUR e VERDI, sostenendo la candidatura a sindaco di Franco Ranghelli, si impegnano a dare continuità, forza e vigore ad un rinnovato programma amministrativo che sarà sintesi delle sensibilità di tutti i partiti capace di rispondere alle esigenze dell’intera cittadinanza.
La prossima legislatura è determinante per la definitiva affermazione della nostra Città, come una delle realtà socio-economiche piu’ interessanti della Provincia di Pescara e di tutta la Regione. Per accompagnare e guidare questo processo c’e’ la necessità di una classe dirigente consapevole del compito da svolgere, che abbia un chiaro progetto di Citta’, che faccia dell’unità e dell’apertura alla Società civile i suoi tratti caratteristici.
Proprio per questo “noi”, Partiti dell’Unione, insieme al candidato Sindaco Franco Ranghelli, presentiamo il seguente programma amministrativo di legislatura, frutto di approfondimento, ascolto, esperienza comune e di una condivisa idea del futuro con l’obiettivo di aiutare la nostra Città a diventare sempre di piu’ Città dello sviluppo economico sostenibile, della valorizzazione dei talenti, della partecipazione dei cittadini, della solidarietà, dell’inclusione sociale, in una parola una “Città a misura d’uomo”, attenta alla qualità della vita dei suoi cittadini in tutte le forme in cui essa puo’ esprimersi.
E’ importante, innanzitutto, conservare ma soprattutto valorizzare le risorse ambientali del nostro territorio per aumentare il livello di soddisfazione percepita concretamente dai cittadini.
L’ambiente è il bene piu’ importante a disposizione dei nuovi amministratori, anche per agevolare l’incontro tra le generazioni, in un circuito di relazioni ed interscambi che valorizzi il senso di coesione civica della nostra comunità.
Una grande occasione è rappresentata dal territorio disponibile al confine con il Comune di Pescara, dove, in accordo con lo stesso, proponiamo la realizzazione di un grande parco urbano, il Parco delle due Città, una grande oasi di verde, per le famiglie, per i bambini, per gli anziani, sicuro polo di attrazione per l’intera area metropolitana.
Un grande spazio all’interno del quale avviare percorsi ciclistici e pedonali così da costituire l’origine di un sistema che si sviluppera’ collegando ecologicamente tutto il territorio cittadino.
Proponiamo inoltre la realizzazione, in collaborazione con gli Enti sovraordinati, di un parco naturale del fiume Pescara e chiederemo la istituzione di una vera e propria riserva naturale che preservi l’ecosistema di Fosso Fontecchio. Nello stesso tempo si procederà al recupero ed alla riqualificazione dell’alveo fluviale ricadente nel territorio di Santa Teresa, garantendo, con adeguate opere, la sicurezza delle abitazioni circostanti e del microambiente.
Svilupperemo la raccolta differenziata dei rifiuti tenendo conto delle peculiarità del territorio e prevedendo forme di incentivi, certi come siamo che è un concreto strumento di educazione della cittadinanza al consumo intelligente ed al riutilizzo delle risorse limitate disponibili.
Il nostro territorio deve avere una politica coordinata per lo sviluppo e l’utilizzo delle energie alternative e rinnovabili.
Per questo proponiamo interventi di sensibilizzazione e di programmazione coordinati con l’Ente Regione, riguardanti anche la discarica di Collecese che in questa ottica deve rappresentare una straordinaria opportunità per la collettività.
Anche la tradizione agricola del nostro territorio deve tornare al centro dell’attenzione della nuova amministrazione, consapevole di quanto il paesaggio agrario sia una risorsa che se valorizzata determinerà ricadute positive sia sul piano socio economico, che su quello culturale, turistico ed ambientale anche attraverso l’adesione al circuito “Città Slow”.
Per perseguire questo obiettivo la nuova amministrazione deve essere protagonista di un percorso di creazione innovativa di idee di promozione, favorendo l’acquisizione da parte degli operatori di adeguati livelli di conoscenza dei piu’ moderni sistemi di produzione ecocompatibile e biologica. Pertanto l’amministrazione favorirà la produzione in “filiera corta” e promuoverà iniziative di associazione degli operatori stessi anche in forma consortile, inoltre agevolerà il reperimento di spazi adeguati, di gestione diretta, anche nei centri commerciali che insistono sulla nostra Città, che consentano la commercializzazione dei prodotti così ottenuti.
Per ottimizzare questi risultati e per caratterizzarne il forte legame con il nostro territorio, istituiremo nel centro storico “Il Borgo delle arti e delle bontà”, luogo ideale per lo sviluppo di nuove iniziative imprenditoriali nel settore della ristorazione di qualità, della valorizzazione e della commercializzazione della produzione tipica.
Tutela dell’ambiente, valorizzazione della tradizione agricola e della produzione enogastronomica, aiuti all’impresa di qualità ed ai talenti, ben si coniugano, quindi con l’ormai riconosciuta vitalità culturale della nostra Città, in una logica di sistema integrato che può e deve fare di Spoltore meta privilegiata dei flussi turistici, endogeni ed esogeni, in Provincia di Pescara.
Per agevolare questi insediamenti e per creare una offerta combinata che renda piu’ godibile ed attraente il nostro centro storico, è utile, il necessario coordinamento con gli altri comuni dell’area metropolitana. Prevedere una “zona franca urbana” che contempli una politica di vantaggio fiscale(imposte comunali) in raccordo con il governo centrale e favorendo lo sviluppo di progetti a finanziamento della comunità europea. Bisogna puntare molto sulla tipicità del centro storico, completando la riqualificazione dell’arredo urbano gia’ avviata, con la risistemazione e riqualificazione di Piazza Di Marzio e con l’interramento delle linee elettriche e telefoniche.
Fiore all’occhiello di questa riconosciuta vitalità è la manifestazione Spoltore Ensemble, kermesse di rango internazionale per la quale proponiamo una ridefinizione progettuale complessiva, con un ruolo crescente dell’ amministrazione comunale anche in sede di costruzione del programma e con l’istituzione di una sessione invernale dedicata agli artisti emergenti.
Consideriamo prioritario, inoltre, completare il recupero, gia’ avviato, degli spazi disponibili alla cultura, tra i quali assumono un significato, non meramente simbolico, il Mammuth , il Convento, il Castello e la ex Casa Comunale, cosi’ come è indispensabile il potenziamento della Biblioteca comunale, attraverso il prolungamento dell’orario di apertura, la messa in rete del materiale disponibile con l’implementazione delle dotazioni informatiche allineandole a quelle piu’ moderne presenti nel settore ed in grado di soddisfare anche le altre realtà territoriali.
Il nostro obiettivo è la realizzazione di un compiuto circuito delle strutture culturali, promuovendo, la realizzazione di una struttura diffusa sul territorio.
Amministrare una Città richiede lo studio e l’approfondimento anche delle dinamiche sociali che a questa speciale qualifica si associano, dinamiche che, abbinate all’incremento demografico, se non ben comprese ed affrontate possono, anche nel breve periodo, trasformarsi prima in problemi e poi in vere e proprie emergenze.
Proprio per questo noi siamo consapevoli di quanto la prossima legislatura debba essere caratterizzata da interventi nel sociale non solo dal punto di vista quantitativo ma anche qualitativo.
La spesa per le politiche sociali prevederà dal 10% al 12% del bilancio comunale. Prioritario sarà l’intervento su AD ed ADI garantendo in particolare l’assistenza domiciliare per i minori, per famiglie con disagio sociale, per anziani e per i diversamente abili.
In questo senso l’Amministrazione si impegna a favorire la riattivazione di tutte le attività del consultorio esistenti in via Del Convento.
In collaborazione con la stazione dei Carabinieri, con la Polizia Municipale e in particolare con le Istituzioni scolastiche di Spoltore sarà necessario concertare politiche di prevenzione e di educazione al rispetto e alla salvaguardia del patrimonio comune e della sicurezza dei cittadini atte a garantire la convivenza civile.
È prioritario completare la ristrutturazione di Villa Acerbo tenendo conto delle sue peculiarità storico-culturali che, con l’area circostante, sarà oggetto di riqualificazione per soddisfare le esigenze della comunità locale.
In linea con il programma fiscale nazionale del centro-sinistra, proponiamo l’ulteriore riduzione dell’ICI sulla prima casa.
Per le politiche sulla casa la prossima Amministrazione provvederà ad interagire con gli enti preposti ai fini di realizzare unità abitative di edilizia popolare.
Per essere adeguati alla richiesta di servizi che le giovani generazioni ci pongono, si propone il completamento ed il potenziamento delle opere in corso e la realizzazione di nuove infrastrutture ed impianti sportivi polifunzionali, il più possibile decentrati sul territorio. L’Amministrazione punterà alla diffusione della pratica dello “sport sotto casa” con interventi di recupero di aree marginali sottratte ad usi impropri e con la realizzazione di spazi attrezzati nelle zone residenziali. Sarà inoltre importante progettare e realizzare una piscina comunale.
Proponiamo, inoltre, la possibilità di estendere l’attività dei Centri di aggregazione giovanili ad ulteriori fasce di età.
E’ improcrastinabile la realizzazione di un nuovo asilo nido e di una nuova scuola materna oltre che, per completare il panorama dell’offerta formativa, accelerare la realizzazione del progetto di insediamento sul nostro territorio di almeno una scuola superiore, di tipo tecnico o, ancor meglio, di un istituto alberghiero che farebbe da complemento formidabile alla programmata valorizzazione dei prodotti tipici secondo la progettualità sopra ricordata.
Altrettanto fondamentali saranno gli interventi sulla viabilità. È evidente, infatti, che la collocazione logistica di frazioni come Santa Teresa e Villa Raspa, privilegiato collegamento tra l’area metropolitana e l’interno, fa di entrambe un naturale collettore di traffico urbano privato che influisce in maniera determinante sul livello della qualità della vita percepito dai cittadini.
Per questo prevediamo la realizzazione di ulteriore rotatorie oltre a quelle gia’ programmate, di una bretella d’innesto sull’Asse Attrezzato, l’implementazione della segnaletica stradale, la predisposizione di indispensabili parcheggi di scambio e la promozione di un piano urbano della mobilità, in grado di coordinare gli interventi con quelli attuati dai Comuni limitrofi, in particolar modo con quello di Pescara, in un’ottica di programmazione sovracomunale ormai patrimonio acquisito delle aree urbane amministrativamente piu’ avanzate.
In questo quadro di insieme si affrontera’ anche il problema dell’attraversamento da parte del traffico pesante dei centri urbani di Spoltore (adeguando via Prati) e Caprara (realizzazione di una circonvallazione).
Promuoveremo, inoltre, nelle varie zone del territorio, un miglior collegamento di tutti gli agglomerati urbani, completando gradualmente le strade senza sbocco di uscita, in modo da realizzare un sistema viario fluido e circolare che costituisca per il traffico interno una valida alternativa ai normali e piu’ utilizzati assi viari.
E’ certamente prioritario, inoltre, per risolvere il problema del traffico, potenziare il servizio di trasporto pubblico, perche’ solo se questo è realmente efficace ( in grado di collegare uniformemente tutto il territorio) ed efficiente(con numero di corse adeguato alle esigenze di spostamento dell’utenza) puo’ costituire elemento di disincentivazione all’uso del mezzo privato.
Con la logica di accompagnare lo sviluppo economico, riteniamo strategico il definitivo completamento dell’infrastrutturazione dell’area artigianale di S. Teresa, per rispondere alle attese di tanti operatori che guardano a quella opportunità con concreto interesse ad investire.
Altrettanto importante è la definizione del progetto di ampliamento del cimitero comunale, che ormai, con la dimensione attuale, non è piu’ oggettivamente in grado di rispondere alle esigenze di una comunità cittadina sempre piu’ numerosa.
Bisogna, inoltre, con immediatezza provvedere al completamento della rete metanifera, fognaria ed all’adeguamento di quella della pubblica illuminazione sull’intero territorio.
Per ottimizzare la gestione della rete metanifera si potrebbe realizzare una forma consortile per la fornitura del gas con i comuni limitrofi che hanno una rete già interconnessa.
Valutiamo, inoltre, importante intervenire per adeguare l’arredo urbano in tutti i centri del territorio, con particolare attenzione alla realizzazione di marciapiedi e parcheggi.
Il nostro obiettivo è quello di ricreare una piazza, intesa non tanto come luogo fisico, ma come vera e propria agora’ e cioè un punto privilegiato di incontro e confronto dell’intera comunità che di quello stesso luogo, nel tempo, si approprierà rendendolo sempre piu’ funzionale alle sue esigenze.

In una comunità cittadina come la nostra, in continua espansione e che fa della differenza di provenienza dei suoi componenti un fattore di crescita, noi riteniamo fondamentale accrescere il livello di partecipazione dei cittadini ad ogni momento della vita amministrativa, sia nella fase di definizione delle proposte programmatiche che nella fase importantissima di verifica della attuazione del programma.
Per questo utilizzeremo al meglio le opportunità offerte dalle più moderne tecniche di comunicazione istituzionale; aggiorneremo il sito web del Comune, dedicando forum specifici al contatto con i cittadini e predisponendo spazi dedicati alla trasparenza amministrativa.
Sarà anche necessario ripensare alle Consulte di Frazione-Quartiere che oltre a svolgere un ruolo meramente consultivo e propositivo possano anche gestire fondi economici per interventi di diretta competenza attribuiti dall’Amministrazione.
Vogliamo anche coinvolgere le forze piu’ vive e più impegnate della società civile di Spoltore per chiedere loro di stare giornalmente al nostro fianco; costituiremo in questo senso la consulta delle associazioni di volontariato e la consulta della associazioni culturali e sportive, con concreti compiti di supporto alla attività di programmazione, con funzioni di stimolo alla attività degli assessorati competenti e luoghi privilegiati di confronto sui reali risultati ottenuti.
Un altro momento nel quale vogliamo qualificare il valore della partecipazione è il percorso che dovrà portare alla definizione ed alla approvazione del nuovo piano regolatore generale, strumento indispensabile per realizzare una compiuta idea di “Citta’ a misura d’uomo”.
Il nuovo piano seguira’ le linee guida fissate con l’ approvazione del documento di indirizzi per il nuovo piano regolatore denominato “progetto Spoltore”, ricercando una programmazione urbanistica non piu’ solo localistica ma a pieno diritto inserita nell’area metropolitana della quale ormai siamo parte integrante.
Il nuovo piano, durante l’iter formativo, sara’ sottoposto al vaglio ed al giudizio di tutti i cittadini, delle categorie imprenditoriali e professionali, delle forze sindacali, in riunioni programmate ed aperte, nella quale tutti potranno dare il loro piu’ ampio contributo.
La gestione del territorio avverrà attraverso la condivisione di strategie di intervento che avranno come priorità la salvaguardia dell’ambiente secondo modelli che tengano conto sia delle linee giuda dell’Agenda 21 sia delle norme di recepimento della normativa comunitaria riguardante la VAS (valutazione ambientale strategica).
Per concludere quindi, Noi siamo convinti che la Città di Spoltore ha bisogno, anche nella prossima legislatura, di continuità amministrativa e di buon governo e che per garantire questi risultati è indispensabile aumentare anche il livello di confronto e dialogo all’interno della coalizione politica scelta dai cittadini per amministrare.
Costituiremo una cabina di regia della coalizione, alla quale parteciperanno con pari dignità tutte le forze politiche che oggi si impegnano con questo programma.
In essa si approfondiranno le tematiche in programma e si attuera’ un monitoraggio dei risultati dell’attività amministrativa, organizzando occasioni anche trimestrali di confronto generale.
La cabina di regia sara’ strumento capace di garantire la stabilita’ e la serenita’ dell’attivita’ di governo, condizioni necessarie per il successo del nostro progetto ambizioso.
Con questi obiettivi, unitamente all’entusiasmo e alla voglia di fare, ci sottoponiamo fiduciosi al Vostro giudizio.

CONTRIBUTO AL PROGRAMMA ELETTORALE DELL’UNIONE


CONTRIBUTO AL PROGRAMMA ELETTORALE DELL’UNIONE
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 27-28 MAGGIO 2007

Spoltore, Città che pensa a quello che fa.
Spoltore, Città aperta, solidale e moderna.
Spoltore, Città per uno sviluppo sostenibile.

Spoltore non esclude chi rischia di restare fuori, ai margini.
Spoltore aperta a nuovi cittadini, provenienti da altre realtà.
Spoltore aperta per non escludere i cittadini in difficoltà.
Spoltore che investe per loro favorendo la possibilità per ognuno di esercitare i propri diritti e realizzare le proprie aspirazioni restituendo significato e forza alle associazioni e alle forze politiche. La partecipazione è fondamentale perché ognuno è chiamato a dare il proprio contributo di idee e di tempo alla comunità in cui vive.
Spoltore che esprime una rete collegata di solidarietà e garantisce il diritto di appartenenza a tutte le persone utilizzando politiche di sostegno per creare uno sviluppo sostenibile ma moderno che tenga conto degli insegnamenti che guardano alla propria storia e alle vocazioni elettive che nel suo corso si sono manifestate.

LINEE PROGRAMMATICHE

PARTECIPAZIONE
I cittadini hanno una conoscenza dei luoghi e dei problemi, hanno una conoscenza sostanziale qualitativa e quantitativa del territorio in cui vivono. Incentivare le forme di vita partecipata del territorio obbliga i tecnici e gli amministratori ad un ascolto che permette di individuare le criticità costruttive che gli stessi abitanti esprimono. Dalla interazione amministrazione-amministrati nasce una vitalità produttiva che generando consenso vivifica le scelte dei cittadini. L’ascolto critico cerca i bisogni taciuti, esplicita i desideri inespressi. La partecipazione si caratterizza per un connotato positivo. Essa traduce la protesta in proposta; trasforma la critica in costruzione. Nei processi di partecipazione i desideri e i problemi degli abitanti non si raccolgono acriticamente, ma vengono continuamente rielaborati e condivisi nei tavoli di lavoro. Le aspettative delle persone che inizialmente non sono omogenee e convergenti, possono sfociare in obiettivi di trasformazione coerenti e compatibili attraverso la costruzione di un processo per fasi. La partecipazione crea un livello più alto di collaborazione istituzionale e una relazione più soddisfacente tra amministratori e amministrati. I processi di partecipazione devono creare o intercettare nuove risorse finanziarie, fornendo i progetti necessari per il loro impiego (esempio attraverso i fondi comunitari, utilizzazione dei forum dell'Agenda 21); oppure possono orientare diversamente, secondo progetti più adatti alle caratteristiche dei luoghi e degli abitanti, le risorse esistenti o ancora, possono migliorare l'impiego delle risorse anche solo coordinando l'uso dei finanziamenti ordinari. La "democrazia partecipata" non deve essere intesa solo come uno slogan ma deve essere stimolata e soprattutto alimentata. E' necessario muovere i primi passi verso una "cultura partecipativa" che diventi parte integrante del pensiero e del senso civico.
Ripensiamo le Consulte di frazione non solo come organi che svolgono ruolo consultivo con funzioni di istanza e di proposta verso l'Amministrazione Comunale.

Il Consiglio di Consulta dovrà:
1. disporre di un bilancio autonomo per interventi di sua diretta competenza;
2. Interpretare la volontà e le istanze scaturite dai cittadini nelle riunioni del Consiglio, avanzando proposte, suggerimenti o richieste di interventi manutentivi di strade, piazze, fabbricati, verde pubblico ecc. di competenza del Comune;
3. proporre finanziamenti e realizzazione di opere pubbliche, interventi relativi al campo sociale, culturale e del tempo libero per l'impostazione dei programmi annuali e pluriennali dell'Amministrazione.
Il percorso di progettazione partecipata per la futura pianificazione del nostro territorio è fondamentale per la prossima amministrazione.

POLITICHE SOCIALI E SERVIZI SANITARI
Istituzione di asili nido pubblici e individuazione dei luoghi di dislocazione rilevati dalle nuove esigenze dell’aumento demografico. L'incremento e la riorganizzazione dei servizi sanitari svolti dal presidio sanitario del Paese rappresentano una priorità imprescindibile dei cittadini. E' necessario creare un sistema di Assistenza Domiciliare Integrata per tutti quei cittadini che, non essendo autosufficienti, sono impossibilitati a recarsi presso le strutture sanitarie.
- Riattivazione di tutte le attività del Consultorio esistente in via del Convento
- Casa di riposo.

GESTIONE INTEGRATA DEI RIFIUTI
Sarà definita una nuova strategia nella gestione dei rifiuti che vede l’assoluta priorità della riduzione della produzione dei rifiuti seguita dal recupero, materiale e/o energetico ed infine dallo smaltimento in condizioni di sicurezza. Lo smaltimento, inteso quale destinazione finale di quei rifiuti non altrimenti recuperabili, viene quindi a costituire una fase residuale della gestione dei rifiuti. L’igiene urbana sarà oggetto imprescindibile dell’attenzione della futura amministrazione.
Considerato che il materiale organico rappresenta un terzo dei rifiuti prodotti, il compostaggio determina vantaggi ambientali per tutta la comunità perchè consente di ridurre il trattamento e lo smaltimento degli scarti organici. In quest'ottica sono previsti incentivi economici per favorire il compostaggio domestico, pratica che consente di ricavare buon terriccio e fertilizzante naturale dagli scarti organici di cucina e del giardino ( erba, ramaglie, foglie, fiori) Riduzione della tassa sui rifiuti per tutti gli utenti che ridurranno al minimo la quota di rifiuti non altrimenti recuperabili.
L’impegno è quello di aumentare la quota di raccolta differenziata oltre il 35% stabilito dal decreto Ronchi pensando anche al modello di raccolta differenziata porta a porta. In tal modo, riducendo la pressione sanzionatoria dello Stato, è possibile predisporre gli incentivi economici di cui sopra.

AMBIENTE E TERRITORIO
Sarà attuata una innovazione nella gestione del territorio attraverso la condivisione di strategie di intervento che avranno come priorità la salvaguardia dell’ambiente secondo

modelli che tengano conto pienamente sia delle linee guida dell’Agenda 21 sia delle norme di recepimento della normativa comunitaria riguardante la VAS (Valutazione Ambientale Strategica) che entrerà in vigore dal luglio 2007. La Valutazione Ambientale deve essere effettuata durante la fase preparatoria del piano o del programma ed anteriormente alla sua adozione. Il piano o Programma deve documentare attraverso il Rapporto Ambientale gli effetti significativi che l’attuazione del Piano o del Programma potrebbero avere sull’ambiente nonché le ragionevoli alternative alla luce degli obiettivi o dell’Ambito Territoriale del Piano o Programma.
Attraverso il processo di costruzione del Piano Regolatore che vede attivi Amministrazione Comunale e Forze Politiche presenti sul territorio, saranno scandite le fasi della partecipazione degli abitanti utilizzando linguaggi e strumenti tra di loro diversi ma complementari e tuttavia finalizzati ad individuare, attraverso l'ascolto attivo, quelli che gli abitanti percepiscono come problemi prioritari per il territorio di Spoltore. Ascoltati i problemi e indicati gli obiettivi, la partecipazione lavorerà per la traduzione degli stessi in scenari e progetti di territorio.
La rappresentazione del territorio può tornare a svolgere un ruolo significativo di conoscenza e interpretazione, di suggestione e persuasione verso trasformazioni più accettabili nei risultati formali e più sostenibili dal punto di vista ambientale.
Porre attenzione massima alla realizzazione della centrale idroelettrica che vuole essere realizzata in territorio tra San Giovanni Teatino e Spoltore attraverso l’utilizzo della VAS specifica e con la possibilità di revocarne la costruzione.
Per quanto concerne il Fiume Pescara più in generale le indicazioni progettuali riguarderanno concetti e pratiche di cura e rispetto del territorio ed orienteranno lo scenario verso un paesaggio fluviale di tipo naturale. Particolare attenzione sarà rivolta alla creazione definitiva delle condizioni per la depurazione delle acque, in un contesto di area metropolitana e al completamento dell’intera rete fognaria indirizzando gli interventi laddove risulta carente o addirittura inesistente.
L'idea di un parco fluviale naturale, dove è comunque evidente l'eterogeneità del territorio e dei suoi usi antropici, caratterizzerà questa amministrazione.
Proponiamo la realizzazione di percorsi ciclo-pedonali al fine di unire il territorio del fiume con il territorio agricolo. Ne consegue che se da un Iato vi è la necessità di difendere e conservare il più possibile l'ambiente naturale del fiume Pescara, dall'altro si deve ripensare la complessità delle funzioni socioeconomiche del luogo in maniera sostenibile ponendo attenzione anche alla regolamentazione del traffico pesante lungo la via Mare Adriatico.
Territorio rurale e qualità dello sviluppo
Quando parliamo di territorio "rurale", generalmente intendiamo il territorio "non urbanizzato". In questo modo incorriamo nel rischio di semplificare ambiti territoriali profondamente differenti, sia per modi di produzione, che per la redditività dei terreni, nonchè per la complessità del paesaggio nel suo insieme.
Il paesaggio agrario, da qualche anno a questa parte, è stato elevato alla dignità di bene culturale, al pari dei centri storici delle nostre città e dei tanti musei sparsi per il territorio nazionale. L'agricoltura quindi non è da intendere soltanto come strumento per produrre materie prime da destinare all'industria di trasformazione - ruolo cui spesso è stata relegata - ma come elemento centrale dell'interesse della cultura contemporanea, in grado di sviluppare attività di tipo terziario come il turismo, l'educazione ambientale e tutta una serie di iniziative legate al tempo libero e alla cultura rurale.
Ad oggi l'attività agricola periurbana, oltre alla sua naturale funzione economica è in grado di svolgere anche un ruolo di vera e propria promozione sociale, migliorando l'ambiente e salvaguardando il territorio.
E’ necessario un rilancio del settore agricolo attraverso il rinnovamento dei cicli produttivi. Per questo sarà attuata una cooperazione tra imprenditori agricoli e pubblica amministrazione in termini di:
- garanzia della tutela dei terreni agricoli che permetta di fare piani progettuali di lungo termine;
- accompagnamento strutturato quale ad es. "Sportello Unico per agricoltura sostenibile".
Pensare a un'agricoltura sostenibile a Spoltore significa riuscire anche a chiudere i cicli locali di produzione e vendita, in cui si può pensare alla vendita locale dei prodotti mediante filiera corta e a un turismo sostenibile.
Impegno da parte dell’amministrazione di aderire al circuito delle città Slow-food.
Le indicazioni e i criteri progettuali per la zona industriale riguardano la necessità di creare le condizioni per riqualificare le attività produttive dell'area. Creare le condizioni per delocalizzare nell'area industriale attività produttive localizzate oggi in aree sensibili (attività sul fiume, attività e servizi presenti in zone urbanizzate a contatto con la residenza).

Centri Urbani
Maggiore attenzione alle esigenze delle giovani generazioni di Spoltore e degli anziani:
spazi pubblici vivibili dal punto di vista della sicurezza e della sostenibilità ambientale ma anche esigenze legate alla salute. Una delle priorità sarà quella di rimuovere le cause che hanno determinato il sequestro dei due parchi pubblici di Spoltore.
Favorire ed incentivare la rinascita o la creazione di attività lavorative di tipo piccolo artigianale e commerciale all’interno dei centri urbani in maniera che possa essere superata la marginalizzazione di tali luoghi altrimenti utilizzati sempre più come luoghi dormitorio.
Si individua l'esigenza di costruire parcheggi di scambio e piste ciclo-pedonali che favoriscano una migliore mobilità sul territorio. Il disegno progettuale è quello di realizzazione percorsi sicuri e protetti che permettano un interscambio vitale tra le diverse frazioni e le attività pubbliche e di interesse pubblico (ad es. scuole e attività sportive).
Ottimizzazione degli orari e dei percorsi del trasporto pubblico, ascoltando le esigenze dei cittadini.
Centri sportivi e spazi idonei allo svolgimento di attività culturali rappresentano
esigenze dei cittadini che ben si integrano nel più ampio contesto dei centri urbani. Lo sport ha una funzione educativa e di cura della persona. L’amministrazione comunale favorirà la pratica sportiva individuale ed organizzata in particolare da parte delle giovani generazioni ma non solo. Affinché si realizzi una connessione tra le esigenze e i risultati si creerà una consulta sportiva nella quale si realizzerà l’incontro degli interessi collettivi delle società sportive in interazione con le scuole per realizzare una programmazione che guardi alle attività sportive da svolgere come miglioramento sociale dei cittadini. Bisogna consolidare il patrimonio di strutture dei luoghi in cui lo sport si realizza affinché essi siano rispondenti realmente alle esigenze di domanda. L’amministrazione punterà alla diffusione della pratica dello “sport sotto casa” con interventi di recupero di aree marginali sottratte ad usi impropri e con la realizzazione di spazi attrezzati nelle zone residenziali che ne sono privi con l’intento di non destinare ogni area recuperata al gioco del calcio, ma di promuovere anche altri sport.


La casa
L'esigenza Casa, è legata alla soddisfazione delle necessità in termini di bisogni e di reddito. Il recupero del patrimonio edilizio esistente ha un suo peso nella pianificazione urbanistica in quanto contribuisce al minor depauperamento del territorio e alla salvaguardia ambientale.
Attueremo una politica della casa volta ad individuare le abitazioni sfitte affinché le stesse siano destinate ad essere occupate evitando la speculazione "sociale" secondo la quale si affittano alloggi invivibili agli stranieri che hanno bisogno di casa e che si adattano anche a condizioni di bassa qualità, ma che sono poi espulsi una volta che le case vengono ristrutturate. Questo fenomeno, fortunatamente non si è ancora sviluppato in maniera evidente a Spoltore, ma non è da sottovalutare vista la vicinanza alla città di Pescara,
A tal proposito sarà pensata una strategia operativa per cercare di ottenere una maggiore efficacia nelle politiche del recupero urbano:
- mappatura delle case da recuperare;
individuare i numeri di particelle catastali e i relativi proprietari (dove c'è una
- proprietà unica o pochi proprietari diventa più facile awiare un piano di recupero);
- favorire e incentivare anche il recupero di piccole proprietà, porzioni di edifici e appartamenti in centro storico;
- individuazione di aiuti comunitari in termini di finanziamento o incentivi di altro genere per il recupero degli edifici in centro storico destinandoli ad un'attività turistico/ricettiva.
Si potrebbe pensare alla forma di "albergo diffuso" (piccoli proprietari che affittano camere o appartamenti a turisti o lavoratori fuori sede facendo coordinare la domanda e l'offerta da un centro unico di informazioni turistiche );
- incentivare l’architettura bio-sostenibile;
- adottare scelte tese al risparmio dell'energia, alla razionalizzazione del suo impiego, e al possibile riutilizzo;
- realizzare progetti il più possibile rispondenti alle aspettative di abitazione dei soggetti attraverso la partecipazione e la formazione della consapevolezza dell'abitare;
- prevedere la flessibilità degli spazi degli alloggi affinché sia possibile rispondere alle
diverse necessità del nucleo familiare che si vengono a creare nel tempo;
- evitare la costruzione di strutture/spazi/quartieri destinati all'abitare esclusivo di
certe categorie sociali.
- prevedere per una quota di alloggi delle caratteristiche tali da essere di particolare
interesse a specifiche categorie di acquirenti (portatori di handicap, anziani);
- pensare alle tipologie costruttive in modo da soddisfare la richiesta sia di abitazioni
di proprietà, sia di residenze in locazione;
- incoraggiare la coabitazione di persone anziane e giovani generazioni attraverso la
definizione di spazi che consentano, all'interno dello stesso alloggio, un margine di
indipendenza;
- non proporre abitazioni di taglio e organizzazione funzionale e distributiva pensate
solo per la "famiglia tipo", ma tenere in considerazione anche le nuove tipologie di
"gruppi familiari".

6)
LAVORO
Il comune non può sostituirsi all’imprenditoria nella creazione dei posti di lavoro. Ciò non significa che il ruolo dell’amministrazione comunale non conti nel mercato del lavoro locale. La nostra amministrazione si impegnerà con iniziative concrete per la sicurezza sul posto di lavoro, per la riduzione del lavoro nero e del caporalato contro le forme di sfruttamento del lavoro. A favore di questi temi saranno prese iniziative a sostegno e promozione dell’occupazione stabile per favorire il radicamento territoriale e sociale dei cittadini affinché si riducano i rischi di emarginazione. In materia di appalti comunali, l’amministrazione si impegna a porre la massima cura perché i servizi siano affidati a impresi che oltre a rispettare le norme sulla sicurezza applicano correttamente i contratti nazionali di lavoro e le relative tabelle retributive. Nel rinnovo di un appalto, nel rispetto delle norme di settore verranno privilegiate le imprese che assumeranno il personale dell’impresa uscente. I dipendenti comunali sono la risorsa più importante dell’amministrazione, da valorizzare e far crescere attraverso corsi di formazione ed
aggiornamento. Verrà costituita a tal proposito una sola corsi dotata di attrezzature per la formazione costante e continua del personale da condividere, possibilmente, nell’uso, con altre amministrazioni residenti nell’area metropolitana e l’Università “G. D’Annunzio”, candidando il nostro comune a capofila. Vogliamo incentivare l’imprenditoria giovanile e quella femminile per la creazione di nuove imprese anche attraverso l’esperienza delle botteghe scuola da collocare all’interno dei centro urbani affinché siano fenomeno di rivitalizzazione degli stessi. Allo scopo verrà utilizzato lo studio sul censimento delle attività che è stato svolto dalla precedente amministrazione.

7)
CULTURA E TURISMO
Oltre ad essere intesa come crescita di ogni cittadino ed elevazione del livello civile della comunità è fattore di coesione sociale e quindi del senso di appartenenza della città. Le iniziative culturali più continuative a Spoltore nascono sia con l’intervento diretto del Comune sia con la capacità ideativa di associazioni culturali che operano sul territorio da anni, però, esse, vanno coordinate attraverso la creazione di una Consulta delle Associazioni in modo da garantire attività Culturali che si realizzino sull’intero territorio e non esclusivamente nel centro storico.
Ricercare una collaborazione continua e fattiva con la Provincia sui temi di pertinenza scolastica. Istituire una Scuola Media Superiore. (es. Istituto Alberghiero) sul territorio di Spoltore visto che è l’unica Città al di sopra dei 10.000 abitanti della Provincia di Pescara a non possederne una. La realizzazione di un polo scolastico moderno aderente alle nuove esigenze di domanda che la società pone, vedrà impegnate tutte le capacità intellettuali e materiali di progettazione esistenti sul territorio. La possibilità di giungere alla concretizzazione di tale progetto sarà un’occasione importante per tutta la Comunità e dovrà porsi come modello rappresentativo di una progettualità rispondente alle esigenze del futuro in cui possano concorrere le risorse economiche e finanziarie di tutti gli Enti fino a giungere alle risorse messe a disposizione dalla Comunità Europea.

- Ripristino e riuso dell’edificio Mammuth.
- Incentivazione all’utilizzo degli spazi esistenti per lo svolgimento di attività culturali (es. Casa della Cultura) e fruizione degli stessi per scopi di interesse civico. Individuazione o creazione di luoghi e spazi culturali in tutte le frazioni che costituiscono il territorio della città di Spoltore. Ripristino di immobili di proprietà comunale per attività sociali e di aggregazione.

PER UNO SVILUPPO CORRETTO DELLA CITTA’
Vogliamo vivere in una città che consuma meno:
- meno risorse
- meno energia
- meno materiali
- meno acqua
- meno territorio.
Una città che consuma meno è una città più sana, meno inquinata, più vivibile, più giusta.
Lo sviluppo corretto e sostenibile del territorio passa attraverso un’attenta pianificazione che valuti il patrimonio esistente e l’effettivo bisogno abitativo, verificando ogni intervento in relazione ad un progetto di città armonico, sostenibile da un punto di vista ambientale e attento alla qualità della vita dei suoi cittadini. Una pianificazione che sappia coinvolgere la cittadinanza nei processi decisionali riguardanti il futuro della città. E’ necessario quindi porre una riflessione su l’urbanizzazione che garantisca la tutela e la conservazione di importanti aree verdi al fine di mantenere un più regolato uso del territorio.

PIANO REGOLATORE PARTECIPATO
Un primo problema che l’Amministrazione deve porsi rispetto ai cittadini è quello del linguaggio assolvendo a due questioni:
a) fornire al cittadino degli strumenti di comprensione, cioè informazioni chiare e semplici sul problema che si vuole affrontare e su cui lo si chiama a partecipare ( in questo lavoro bisogna essere il più possibile neutri, cioè non si deve tentare di condizionare il cittadino introducendo già elementi di indirizzo);
b) mettersi nelle condizioni di recepire al meglio le istanze che i cittadini pongono utilizzando un linguaggio diverso ( se un cittadino o un’associazione fanno delle richieste molto particolari queste vanno ricondotte ad un ragionamento complessivo).
Dal punto di vista della partecipazione è un errore credere che i cittadini debbano esprimere bisogni grezzi e poi il politico abbia il compito di fare la sintesi.
Questo significa considerare i cittadini troppo immaturi per confrontarsi con una realtà più generale. Esperienze pratiche molto interessanti dimostrano il contrario, basta utilizzare gli strumenti opportuni.
In un contesto di partecipazione reale e di confronto le istanze “grezze” possono trasformarsi in “progetto”.
Una volta forniti strumenti informativi ai soggetti che si vogliono coinvolgere e adottati alcuni strumenti di mediazione linguistica, può partire la fase di ascolto vero e proprio. Si possono fare consultazioni territoriali (nei singoli quartieri) e per categoria (associazioni, soggetti economici ecc.). Se l’ascolto vuole essere reale l’amministrazione non deve arrivare già con delle idee da discutere, ma al massimo può arrivare con dei dati che pongono dei problemi. L’interpretazione dei dati, la rilevazione dei problemi e la formulazione di proposte deve essere lasciata ai soggetti interpellati.
I dati, i problemi e le proposte raccolte sono il presupposto della pianificazione.
Inoltre un Piano di un territorio centrale dell’area metropolitana va redatto in collaborazione con le Istituzioni – Enti – Fondazioni – Università – ecc. dell’area di riferimento, prevedendo strutture “socialmente utili” che aiutino a sviluppare le identità territoriali come: casa dello studente, campus, strutture culturali, ancor meglio se inserite in uno studio per la creazione di un Distretto Culturale dell’Area Vestina – Montesilvano – Spoltore – Pescara – Chieti.
Su questa base può intervenire un progettista o lavorare un ufficio del Piano, i quali iniziano l’elaborazione vera e propria con una sintesi degli elementi raccolti. La sintesi deve essere oggetto di verifica da parte delle assemblee che si erano ascoltate, e tutto il processo in seguito deve prevedere momenti di confronto con queste. Fino ad arrivare alla bozza vera e propria da adottare ad opera del Consiglio Comunale. Se non c’è un processo di partecipazione e coinvolgimento a monte, se le assemblee di cittadini o di categoria non sono state chiamate in precedenza ad elaborare la filosofia generale del Piano, al momento della “partecipazione postuma” tenderanno ad esprimere solo le mancanze e le questioni particolari.
I cittadini che non sono intervenuti sulle linee generali del piano, come sviluppo della città e tutela del territorio, il più delle volte tendono ad esprimere degli interessi personali. Spoltore si qualifica nell’area metropolitana come luogo di forte identità storica, riconoscibile per la presenza di molte risorse pregevoli che caratterizzano il centro antico ed il paesaggio collinare. La storia e l’ambiente descrivono questo luogo fisico integrando la presenza antropica a quella ambientale, in un rapporto equilibrato ma sempre più compromesso.
Il Capoluogo, che si caratterizza per una vocazione turistica - culturale, si connota rispetto all’ambiente circostante con un carattere deciso e con spazi fortemente identitari. Il sistema di piazze ed il reticolo viario, gli edifici storici e gli scorci panoramici descrivono un luogo di riferimento territoriale emotivo e caratteriale dell’intera area metropolitana.
Villa Raspa con elevati problemi di vivibilità, di relazione tra i luoghi privati e quelli collettivi, ha un elevato affollamento edilizio dovuto alla mancanza di standard qualitativi e quantitativi tali da produrre fenomeni di sovraffollamento.
La mancanza d’attuazione di un piano di recupero pubblico d’area vasta, in contrapposizione all’attuazione di piani di recupero privati, hanno continuato a penalizzare il rapporto tra spazi privati e pubblici con riflessi altamente negativi sulla qualità della vita.
L’abitato dovrebbe essere a questo punto riqualificato con un piano di recupero redatto dall’amministrazione pubblica e non dai privati, evitando un ulteriore aggravio di carico urbanistico e migliorare la fruizione degli spazi collettivi.
Inoltre Villa Raspa appare naufragante nell’inquinamento atmosferico dovuto al transito di veicoli di passaggio. Sarebbe utile prevedere, di concerto con i comuni limitrofi, parcheggi di scambio all’uscita dalle arterie di grande comunicazione per sviluppare il trasporto pubblico ed incrementare i collegamenti.
Santa Teresa si trova ad affrontare una veloce espansione edilizia mantenendo costanti le offerte di spazi pubblici che conseguentemente non riescono a soddisfare un tale deciso incremento di utenza. Lo stesso sistema viario e le nuove aree di trasformazione urbanistica concedono poca attenzione alla relazione tra gli abitanti insediati e gli spazi di relazione.
Lo stesso fiume Pescara, da luogo di relazione e di contatto naturale previsto per il Parco Fluviale, a seguito delle ultime trasformazioni realizzate a ridosso della S.S. 602, viene sempre più separato dall’ambiente circostante tanto da risultare sempre più nascosto e sempre meno accessibile. Lo sviluppo produttivo in quest’area dovrebbe essere polarizzato in zone idonee evitando ulteriori parcellizzazioni. Appare infatti irrazionale continuare le trasformazioni a valle della Strada Statale n. 602 che dovrebbe essere riqualificata nel rapporto tra l’ambiente fiume e quello circostante, salvaguardando le aree non ancora edificate.
Le altre frazioni di Caprara, Villa S.Maria, S.Lucia e Cavaticchi risentono anch’esse della carenza di servizi e di un’isolamento interrotto prevalentemente da nuovi insediamenti residenziali, senza alcun rapporto con il contesto e con il territorio agricolo in cui si inseriscono.

La crescita demografica e lo sviluppo sostenibile
Complessivamente Spoltore ha una popolazione giovanile più alta della regione, il 28 % dei suoi abitanti ha una età compresa tra i 0 e i 25 anni, mentre il 26 % è tra i 26 e 40 anni. Nel pianificare il futuro sviluppo della città bisognerà tenere conto delle esigenze di questa evidente e specifica realtà.
Aspetto fondamentale nella definizione di un PRG è stimare la crescita demografica ed insediativa, prevedendo lo sviluppo edilizio sostenibile a medio e lungo tempo. Nel preliminare si stima una crescita decennale vicina a 4.000 abitanti, circa 400 l’anno, mentre uno studio eseguito dalla Provincia di Pescara prevede una crescita, al 2012, del 50% che sarebbe più del doppio di quella prevista dal Comune.
Occorre, quindi, approfondire ed analizzare bene le tendenze demografiche ed in particolare fare una scelta pregiudiziale e vincolante sul programmare una crescita qualitativa ma quantitativamente bassa. Quindi, necessita predisporre tutti gli strumenti tecnici e normativi che siano in grado di controllare gli afflussi annuali, che dovranno essere coerenti e sostenibili dal territorio e si abbiano i tempi necessari per effettuare tutti gli interventi necessari agli adeguamenti strutturali ed infrastrutturali da realizzarsi prima della edificazione espansiva prevista.
Relativamente all’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica c’è da registrare il ritardo nell’attuazione dei PEEP. La politica per la prima casa deve essere rivalutata, riflettendo su possibilità alternative d’attuazione che prevedano forme variegate per offrire in tempi rapidi soluzioni diverse all’edilizia commerciale.

L’impoverimento del paesaggio agrario
Parlare di paesaggio e della sua riqualificazione significa in primo luogo sostenere l’agricoltura di qualità e protezione delle produzioni locali.
Non a caso lo spazio rurale subisce a causa dell’eccessiva trasformazione di suoli agricoli in residenziali una perdita identitaria difficilmente recuperabile, con gravi responsabilità riconducibili alle carenze dell’attuale Piano Regolatore.
Salvaguardia del territorio e sviluppo delle comunità locali
Sarebbe inoltre utile regolare le scelte insediative, che dovranno essere attente alla qualità della vita e al confort abitativo, attraverso il preventivo rilievo dei fattori ambientali esistenti.
Prevedendo tra l’altro una valutazione adeguata del rischio degli effetti patologici sull’uomo dovuto a fonti potenzialmente inquinanti (inquinamento acustico, elettromagnetico, ecc.)

La mobilità e la progettazione delle infrastrutture
Affrontare correttamente la progettazione delle infrastrutture stradali significa dare la possibilità di ridurre l’impatto ambientale, riducendo così l’impatto sul sistema delle acque, ma anche sulla fauna e sulla flora.
L’amministrazione si impegnerà ad affrontare uno studio della mobilità progettato non solo in funzione di una migliore efficienza ma anche nel senso di una viabilità inserita nel paesaggio, ove si privilegiano sistemi di trasporto meno inquinanti e si realizzano reti per la mobilità ciclabile e pedonale, serviti da parcheggi di interscambio (in cui ad esempio è possibile lasciare la bicicletta e prendere l’autobus e viceversa). Il sistema di mobilità deve essere interpretato come un sistema all’interno di un piano di bacino di area vasta.
Per la realizzazione di una rete ecologica, con piste ciclabili e percorsi della salute, si potrebbe ipotizzare l’utilizzo della linea naturale dei fossi, predisponendo il collegamento con la rete viaria e lo sbocco sul Parco Fluviale (Pescara – Spoltore).
L’incremento del sistema dei servizi pubblici, va inteso non solo come collegamento con la città di Pescara, ma come ripensamento dell’uso di tutte le parti del territorio e della sua vivibilità.

La discarica di Collecese
Infine il Nuovo Piano Regolatore non può esimersi dall’affrontare i problemi legati alla discarica intercomunale di Collecese.
Prendere posizione sia sulla vocazione che sulla durata dell’attività è improcrastinabile. Inoltre la discarica dovrà essere descritta anche in merito agli sviluppi previsti per le strutture di servizio ad essa legata.
La presenza della discarica a Spoltore deve consentire in primo luogo di:
· salvaguardare la salute dei cittadini.
. abbattere i costi per lo smaltimento dei rifiuti per i cittadini residenti,
· prevedere le agevolazioni e gli incentivi per la raccolta differenziata;
· utilizzare le nuove fonti energetiche legate alla biocombustione;
· ottenere un territorio a basso inquinamento ambientale.
Nella consapevolezza che la vera ricchezza di Spoltore è il territorio, non si può prescindere dal chiarire i criteri per la valorizzazione degli aspetti ambientali e naturalistici, anche attraverso l’individuazione di una serie di sistemi come aree verdi, percorsi e aree agricole, ecc.
Un Piano Regolatore svolge il suo compito se ha anche il coraggio e la forza di togliere, non solo di aggiungere. Questa capacità è data solo da un reale processo di coinvolgimento e di mediazione popolare.

Rete del Gas
Il Comune ha deliberato il riscatto anticipatato della proprietà della rete del gas. Si può pensare ad un Ente d’Ambito che regola la gestione della fornitura del Gas nell’area metropolitana (ATO del GAS).