19 settembre 2007

Voci della Sinistra



giovedì 20 settembre - ore 21,00.
Area E-spò - Spoltore

I partiti, le associazioni e i cittadini impegnati a sinistra si incontrano per la
costituzione del Comitato Promotore della Sinistra di Spoltore

Contributi e adesioni possono essere trasmessi a: edgardocotellucci@tiscali.it

Comunicato stampa del 19 settembre 2007

Oggetto: Costituzione del Comitato Promotore
della Sinistra di Spoltore.



-----In relazione alle decisioni ed alle scadenze individuate nell’incontro svoltosi a Pescara il giovedì 30 agosto 2007, tra i Segretari/Coordinatori regionali di Rifondazione Comunista (Gelmini), dei Comunisti Italiani (Macera), dei Verdi (Caporale) e di Sinistra Democratica (Melilla);
e da quanto emerso nella riunione del 7 settembre indetta da Sinistra Democratica presso la SOMS di Spoltore, a cui ha partecipato Rifondazione, Comunisti Italiani, Verdi e Italia dei Valori, si vuole anche per Spoltore avviare concretamente il percorso per dare vita ad un “Comitato promotore della Sinistra” come contributo alla costruzione della Federazione della Sinistra Abruzzese.
-----In linea con quanto si ricerca a livello regionale e provinciale i partiti della sinistra a Spoltore hanno maturato nel corso degli ultimi anni un percorso condiviso di esperienze e di iniziative politiche. Con un primo riconoscimento del lavoro svolto che ha portato Rifondazione, Comunisti Italiani, Verdi e Italia dei Valori ad essere rappresentati unitariamente nell’Amministrazione Comunale.
-----In questo contesto estremamente interessante ma anche complesso, si rende necessario coordinare le esperienze e le iniziative politiche. Ed a tale proposito è stato convocato per giovedì 20 settembre alle ore 21,00 presso l’Area E-spò di Spoltore in Via Dietro le Mura,16/1, un incontro per la costituzione del Comitato Promotore della Sinistra di Spoltore.
-----Si invitano pertanto i militanti dei vari partiti e le loro segreterie, le associazioni, i movimenti e i singoli cittadini impegnati a sinistra ad intervenire all’incontro di costituzione e coordinamento.

Edgardo Cotellucci
Consigliere Comunale “La Sinistra di Spoltore”

13 settembre 2007

Chiusura dei pozzi

Info ricevuta da Christian Cicala

Ciao a tutti/e,
finalmente l'ACA sarà costretta a chiudere i famosi pozzi inquinati che ci portano l'acqua intossicata nei rubinetti da oltre 10 anni...
tutti i malati ringraziano di cuore (e fegato)!
Il compito materiale spetterà all'Aca che provvederà lunedì 17 settembre alla chiusura dei pozzi. Sarà attivato anche un piano di emergenza idrica per non creare disagi alla popolazione, un rischio che potrebbe esserci ma che si cercherà di rendere meno dannoso possibile.
Nonostante i nuovi pozzi che, stando a molte dichiarazioni, avrebbero dovuto sostituire e sopperire quelli inquinati.
L'Ato pescarese ha inoltre convocato per martedì 18 settembre una Conferenza dei servizi con le amministrazioni e le istituzioni interessate dalla crisi idrica in modo da individuare e predisporre tutti i provvedimenti necessari a scongiurare in futuro il ripetersi di analoghe situazioni di crisi.La chiusura del pozzo è sicuramente una vittoria per chi, Wwf in primis, negli ultimi mesi aveva chiesto di bloccare l'erogazione di quell'acqua contaminata da troppe sostanze nocive tenute nascoste alla popolazione per oltre 10 anni.
L'ultima richiesta di chiusura dei pozzi incriminati era arrivata ieri da parte della Cgil che aveva chiesto alla Regione di erogare «acqua buona e senza il minimo sospetto sulle conseguenze per la salute dei cittadini».
«Con l'apertura del nuovo pozzo a monte della discarica di Bussi», aveva scritto la Cgil, «non essendoci problemi di sorta sulla quantità di acqua a disposizione dei cittadini, non possono esserci dubbi sulla chiusura definitiva del pozzo di Sant'Angelo».
Le Camere del Lavoro di Chieti e Pescara, dal canto loro, promuoverranno incontri con i sindaci dei Comuni delle due Province: «tutte le strutture dell'organizzazione sindacale sono impegnate a continuare la costruzione di un forte movimento di lavoratrici e lavoratori e di cittadini per chiedere con forza il cambiamento dei metodi finora seguiti sulla gestione dell'acqua: bene prezioso e insostituibile».
Ma questo nuovo scandalo ci ha abituato a fin troppe incognite ed è difficile dire quale impatto potrà avere la chiusura definitiva dei pozzi costruiti nel 1990.
Andiamo verso una nuova crisi idrica?

7 settembre 2007

Acqua e veleni.

Wwf:«Il Tar ha accolto le nostre tesi, ora chiudete i pozzi»
PESCARA.
Stamattina il Tar di Pescara ha accolto le ragioni del Commissario Goio, difeso dall’avvocatura distrettuale dello Stato, e del Wwf sulla questione della riapertura dei Pozzi S. Angelo a Castiglione a Casauria.
Viene sancita dunque la decadenza del precedente decreto del presidente del Tar di Pescara che ai primi di agosto aveva reso possibile la riapertura del pozzo n.3 del campo pozzi S. Angelo nonostante il decreto di chiusura del Commissario Goio.

1 settembre 2007

L’insostenibilità del golf

Sempre di acqua si tratta….
Settembre 1st, 2007 by comitatomarelibero

Veniamo a conoscenza dello stanziamento da parte della Regione Abruzzo di un milione e duecentomila euro* a favore di enti, associazioni e società private che promuovono il golf. A prescindere dalla valutazione politica circa l’opportunità di spendere una tale somma in un momento di grande crisi socio-economica come quella che sta attraversando la nostra Regione, ci chiediamo se i consiglieri, che hanno votato all’unanimità tale provvedimento, si siano informati su quello che significa costruire e mantenere campi da golf. Dal punto di vista ambientale i campi da golf non sono affatto innocui come parrebbe ad una valutazione superficiale. Infatti le proteste contro la loro realizzazione crescono in tutto il mondo, anche in Italia.
Come mai i campi da golf fanno tanta paura ?
Le risposte sono varie e differenti a seconda dei continenti e dei siti, ma ritrovano notevoli punti in comune e similitudini.
Ogni campo si porta via in media cinquanta ettari . Con l’aumento esponenziale dei campi se ne vanno spazio e terre, favorendo anche la speculazione immobiliare, senza che sia prevista, in regime di obbligatorietà, la Valutazione d’Impatto Ambientale richiesta da sempre dai movimenti di protesta .
Altri motivi per opporsi sono: l’ eccessivo consumo di acqua, necessaria alla manutenzione delle strutture (molte volte proposte in zone siccitose), il rischio di salinizzazione della falda nelle zone costiere, il possibile inquinamento da pesticidi, il potenziale pericolo per le aree di alto valore naturalistico (boschi, foreste, laghi e zone umide) e il conflitto con le attività economiche preesistenti (agricoltura e allevamento in particolare).
Ogni campo da golf, tipo medio, a 18 buche, secondo stime dell’Associazione Europea del Golf, consuma in media tra i 1.600 e i 2.000 metri cubi di acqua al giorno. Ovvero ogni 24 ore un percorso si “beve” la stessa quantità d’acqua consumata da un paese di 8.000 abitanti! Un dato che diventa uno schiaffo al 1 miliardo e 400 milioni di persone nel mondo che non hanno accesso all’acqua. Ma in tempi di emergenza idrica anche per l’Occidente si può parlare di uno spreco insostenibile.Un altro dei problemi legati ai campi da golf è il massiccio uso di pesticidi e diserbanti. In Giappone per esempio su un campo si impiegano mediamente una tonnellata e mezzo di prodotti chimici all’anno (8 volte di più rispetto alle quantità utilizzate normalmente nei campi di riso).Negli USA 750 chili all’anno per un campo standard. Senz’altro di più di quanto richiesto dalle coltivazioni alimentari intensive. Inoltre il fatto che le dune dei “green” sono spesso fatte di sabbia,favorisce la rapida penetrazione delle sostanze chimiche utilizzate nelle falde acquifere del sottosuolo. E’ acclarato che la presenza di tracce di diserbanti e pesticidi nelle falde acquifere è all’origine di diverse forme di tumore, di allergie, di infertilità.Le federazioni golfistiche ed i loro fiancheggiatori stanno facendo sforzi enormi per cercare di smentire la “convinzione comune” che il golf sia uno sport d’elite. Probabilmente, allo scopo di ottenere maggiori finanziamenti pubblici per ripianare gli alti costi di realizzazione e gestione, cercano di presentare il golf come disciplina aperta e alla portata di tutti. Ma quando si vanno a vedere i costi di iscrizione ai circoli o i prezzi di una mazza risulta davvero difficile sostenerne la sua accessibilità popolare.
Dunque malgrado apparenze e costose propagande patinate di verde, il golf si e’ rivelato nei fatti una disciplina,oltre che per pochi, ecologicamente insostenibile.
*Nel 2002 la regione Sardegna ha elargito 900.000 euro a favore del golf,(complessivamente 19 campi) suscitando le proteste dei cittadini. In Abruzzo si stanziano 1.200.000 euro per appena 4 campi esistenti e non è dato sapere se e per quanti in progettazione.
Comitato MareLibero Pescara